Il ministero delle Politiche agricole avvia un monitoraggio dei prezzi assieme all’Ismea e segnalerà le condotte commerciali scorrette all’Autorità per la concorrenza. Un monitoraggio dei prezzi del latte e dei prodotti agricoli per capire se, in qualche anello della filiera, ci siano abusi o distorsioni, da segnalare prontamente all’Antitrust.
E’ quello che il ministero delle Politiche agricole ha avviato in collaborazione con l’Ismea (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), per le principali classi di prodotti agricoli.
Il controllo periodico riguarda l’andamento dei costi medi di produzione, dei prezzi dei prodotti pagati ai produttori agricoli e dei prezzi dei prodotti praticati al consumatore. E costituirà la base per la produzione di rapporti finalizzati sia a fornire una completa informazione agli operatori del settore, sia a evidenziare eventuali anomalie negli andamenti e nelle dinamiche delle diverse tipologie di prezzi e dei costi di produzione, anche in vista di una piena attuazione dellarticolo 62 del dl n. 1/2012. Tra le condotte commerciali sleali vietate da questo articolo rientrano, infatti i comportamenti di una parte contrattuale che, abusando della propria maggior forza commerciale, impongano condizioni contrattuali che determinino prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione medi sostenuti dagli imprenditori agricoli.
Nei prossimi giorni, inoltre, il Mipaaf prenderà contatti istituzionali con l’Autorità garante per il mercato e la concorrenza, in modo che le pratiche commerciali scorrette possano essere immediatamente segnalate. Toccherà poi all’Antitrust il compito di verificare, secondo i propri schemi di vigilanza, l’eventuale sussistenza di irregolarità.
“L’attivazione di questo monitoraggio si rende particolarmente urgente – spiega il capo del Mipaaf Maurizio Martina- sia per far fronte alla situazione peculiare del settore agricolo, in cui le caratteristiche dei prodotti oggetto di transazioni e le asimmetrie dimensionali e di potere di mercato mettono in una situazione di strutturale debolezza i produttori agricoli, sia per la situazione contingente di alcuni settori, come quello del latte bovino, interessati da rilevanti modifiche dei meccanismi regolatori del mercato a livello europeo”.
Tale iniziativa dovrà comunque essere accompagnata da altri interventi, anche normativi, tesi a fortificare la capacità e la forza contrattuale dei produttori agricoli, attraverso il rafforzamento delle organizzazioni professionali e la creazione di una solida filiera interprofessionale in cui i produttori siano adeguatamente rappresentati.
Repubblica – 11 febbraio 2015