“Finalmente un’inchiesta di buon taglio, che tralascia i toni pietistici, individuando criticità ed aspetti grigi del fenomeno randagismo, dopo più di venti anni di applicazione della Legge 281”. Questo il commento di Enrico Loretti, coordinatore del gruppo di lavoro SIMeVeP – Igiene Urbana a proposito del Dossier “La lobby del randagismo” pubblicato da repubblica.it.
“Molti dei temi che in questi anni si sono affacciati all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo professionale, non ultima l’ipotesi di speculazioni, sono affrontati in modo, se non esauriente, documentato e senza eccessi scandalistici. L’inchiesta risente però di un difetto di approccio, in mancanza di un serio contributo della Sanità Pubblica Veterinaria, frettolosamente indicata come omissiva, ma non ascoltata, in vantaggio di altri testimoni, certamente competenti, ma con ottica diversa. Risultano infatti omessi i riferimenti alle armi più potenti, che pur il Legislatore Nazionale ha messo al centro delle strategie di controllo del randagismo, quali l’organizzazione, l’Anagrafe e l’Educazione Sanitaria, che nei primi anni di applicazione della Legge sono stati trascurati anche nelle politiche regionali di applicazione, gettando le basi, se non dell’insuccesso, dell’attuale spreco di risorse”, prosegue Loretti.
“Rincorrere la sterilizzazione come unico strumento di controllo, indicandolo come l’unica soluzione efficace, vuol dire ignorare quello che la letteratura scientifica e l’ormai concreta esperienza operativa insegnano. Si sterilizza, e tanto, sia animali di proprietà che animali randagi e liberi, ma la forbice tra il potenziale riproduttivo di queste specie e la sostenibilità economica è tale da far comprendere chiaramente come la strada debba essere diversa”.”Da anni la nostra Società Scientifica, senza pretesa di verità assoluta, ma forte di competenze specifiche, si è messa a disposizione dello Stato. I risultati ci sono e non si deve più parlare di emergenza, al di là dell’indubbio appeal giornalistico”.
“Quando si percorrono le strade dell’appropriatezza, dell’organizzazione, dell’applicazione puntuale di norme che sistono, ma che devono trovare una coerenza operativa nelle attività dei Servizi Veterinari delle Az.USL, – conclude Loretti – il randagismo può dirsi sotto controllo. Molteplici esperienze testimoniano questo, magari non fanno notizia, ma ci sono”.
2 febbraio 2015