Opportunità di crescita, grandi opere e milioni di visitatori. L’Expo di Milano potrebbe essere questo ma anche una serie di rischi connessi al grande evento. Per la precisione: 120 tipi di rischi diversi, di cui una decina i principali. In queste ore Milano sta preparando una lista di problemi possibili (se non addirittura probabili) a cui dare risposta in tempi brevi e con poca confusione, seguendo procedure standard.
Delle emergenze da gestire che potrebbero sorgere durante i sei mesi di Expo (da maggio a ottobre 2015) se ne sta occupando un’unità operativa, la Centrale di Expo, dove sono riuniti tutti i principali soggetti interessati: dal Comune di Milano alla Prefettura, dalla Regione Lombardia alla stessa società Expo. In via Drago, a Milano, già esiste una cabina di regia “complessiva”.
Ora però tutti i singoli attori stanno studiando i casi di propria competenza. Palazzo Marino lo sta facendo in questi giorni. All’amministrazione comunale tocca il compito più complicato probabilmente, visto che dovrà gestire le emergenze quotidiane della città, ipotizzando i peggiori eventi (dal caso limite di un attentato, che sarebbe affrontato con il coordinamento della Prefettura) fino a quelli minori (come la gestione delle code). Questa attività è la più delicata tra le cosiddette “city operations”, avviate due anni fa dal Comune di Milano.
Al primo posto nell’elenco delle emergenze, per gravità, ci sarebbe sicuramente il terrorismo: evento drammatico in cui tutti sarebbero chiamati a dare il massimo, in particolare le forze dell’ordine. Ma oltre a questo caso estremo, a Milano si corrono anche altri rischi. Ecco quali.
1) Nell’area della mobilità c’è il malfunzionamento dei mezzi pubblici. Potrebbe essere interrotta una linea di trasporto, fermarsi la metropolitana, esserci traffico intenso in alcune ore e in alcuni luoghi di accesso più frequenti. In questo settore viene contemplata anche la mobilità dei disabili, che potrebbe essere più problematica durante l’Expo.
2) Nell’area del decoro urbano, viene presa in considerazione la difficoltà nella raccolta dei rifiuti, l’intasamento dei pozzetti e anche possibili alluvioni. La città di Milano è stata anche recentemente colpita da esondazioni del Seveso più preoccupanti del solito, e durante il periodo di Expo, dalla primavera all’autunno, non si escludono piogge torrenziali.
3) Area comunicazione: va garantita la massima informazione ai cittadini, nei casi anche di gestione di emergenze o di semplici disagi. E anche al contrario: vanno gestite le lamentele dei cittadini nei confronti di traffico, caos o altro che potrebbe insorgere nel semestre.
4)Gestione degli eventi: ci sono vari rischi connessi, che vanno dall’annullamento improvviso di un appuntamento fino all’evacuazione, dall’emergenza furti fino all’organizzazione degli spazi con più persone del previsto. E anche in questo caso sarà necessaria una comunicazione tempestiva. Si dovrà inoltre pensare a sistemi efficaci di schedulazione di prenotazioni.
5) Allerta protezione civile. Professionisti del settore dovranno essere presenti nei casi di eventi affollati, come i concerti, ma anche di fronte alle mostre, quando in estate sono previste code sotto il sole.
6) La partecipazione delle scolaresche a Expo porta con sé inevitabilmente dei rischi. Si dovrà quindi studiare la soluzione rapida di incidenti gravi, ma anche la più semplice organizzazione delle visite guidate, per gestire eventuali sovrapposizioni di orari.
7) Occupazione del suolo pubblico. Potrebbe accadere che ci sia bisogno di un parcheggio in più in modo tempestivo, vicino al sito espositivo di Rho (o in altri luoghi di eventi). In tal caso ci sono procedure da utilizzare per luoghi pubblici e per luoghi privati. Nel primo caso potrebbe essere studiata l’occupazione di magazzini comunali; nel secondo si potrebbe procedere all’occupazione d’urgenza di proprietà privata.
8) Gestione informatica di fronte al rischio di un attacco di hacker, o anche solo della cosiddetta “caduta semaforica”, che dovrebbe allertare subito i vigili urbani.
9) Si studiano infine le procedure diplomatiche, in caso di arrivi improvvisi di alte personalità: non solo capi di Stato ma anche sindaci di importanti città. In questo caso non c’è solo un problema di sicurezza, ma anche di cerimoniale per l’accoglienza.
10) Valorizzazione dell’attività cerimoniale nei principali teatri e durante i principali eventi, da mettere in piedi anche all’ultimo momento.
Intanto ieri i vertici del Comune di Milano hanno formalmente deciso come suddividere i 60 milioni che la legge di stabilità ha concesso alla città in vista di Expo. Al trasporto pubblico locale da potenziare andranno 35 milioni; 17 milioni per le assunzioni a tempo determinato e gli straordinari della polizia stradale; 8 milioni per la raccolta aggiuntiva dei rifiuti.
Il Sole 24 Ore – 22 gennaio 2015