di Elisa Fais. Dal primo gennaio scatta la rivoluzione nelle lettere di dimissione dei ricoveri. In calce al documento comparirà quanto è costato assistere il paziente al Servizio sanitario regionale. Già da settembre scorso la cifra compariva negli esiti dei referti, ma nel 2015 si estenderà anche ai ricoveri. La scritta «Gentile Signore, desideriamo renderLa partecipe che il Servizio Sanitario Regionale ha impiegato tot. euro per il Suo percorso di cura» è inserita automaticamente nel momento in cui il personale sanitario utilizza il sistema informatico Galileo per stampare i verbali ospedalieri.
A questo proposito esiste un “prezzario” che puntualmente traduce ogni prestazione erogata in cifre. La sanità padovana già da qualche mese sta mettendo in pratica la delibera regionale che ha l’obbiettivo di rendere trasparente la spesa sanitaria. La quota stampata nei referti degli esami diagnostici, nei risultati delle analisi di laboratorio e nelle lettere di dimissione rappresenta la differenza tra il ticket versato e il costo effettivo della prestazione. «Il mantenimento del sistema sanitario è già sulle spalle dei cittadini che pagano le tasse, dunque ci sembra che rinfacciare la spesa non abbia senso» dichiara Carlo Tobaldo, presidente del Tribunale del Malato di Padova. Del resto la spesa sanitaria pesa sulle tasche delle Regioni e delle Usl sempre di più. A causa della crisi economica in questi ultimi anni i residenti dell’Usl 16 hanno contribuito sempre meno. I dati parlano chiaro: nell’aprile 2011 in media una prestazione ambulatoriale erogata valeva 17,88 euro, di questi 15,16 euro erano a carico del sistema sanitario nazionale e 2,72 euro a carico dell’assistito. Dopo tre anni, nel 2013, il costo medio per prestazione si è alzato a 19,04 euro. Per le prestazioni specialistiche ambulatoriali l’Usl 16, da aprile 2013 a marzo 2014, per garantire le cure ai suoi assistiti ha speso quasi 107 milioni di euro, i padovani invece hanno pagato quasi 15 milioni di euro di ticket. L’Usl 16 riceve una quota capitaria che arriva dalla Regione, circa 1500 euro per assistito e questo è quanto dovrebbe farsi bastare per erogare tutta l’assistenza di cui il paziente ha bisogno nel corso di un anno (dai farmaci, alle visite ambulatoriali fino agli accessi in Pronto Soccorso).
Il Mattino di Padova – 5 gennaio 2015