Il Governo continua a nicchiare sulla richiesta di aumentare le risorse per il Fondo sanitario nazionale ed in molte Regioni cresce il disappunto. Il Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al convegno organizzato dall’Anaao-Assomed a Bologna prende di mira l’Esecutivo. “Non abbiamo ancora ricevuto risposta – sottolinea Bonaccini – né sul finanziamento del sistema sanitario nazionale né sui fondi per il rinnovo dei contratti del comparto e per i farmaci innovativi”.
Rincara la dose l’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Sergio Venturi. “E’ poco sensibile fare una manovra da 40 miliardi di euro e non trovare 300 milioni per i rinnovi contrattuali”, attacca. Venturi punta il dito in particolare contro la decisione del Governo di “defiscalizzare i fondi integrativi”. Anche perché se non si spendessero li’ le risorse, sostiene l’assessore, “avremmo quattro miliardi di euro in più”. Dunque, afferma Venturi, “o facciamo un fondo integrativo pubblico oppure questa è una battaglia da fare, perche’ con la defiscalizzazione non sono più fondi integrativi, ma diventano sostitutivi del sistema sanitario nazionale. E questo non va bene”.
Sul nodo del rinnovo dei contratti di settore, aggiunge poi Venturi (che fra l’altro è presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità), “abbiamo incontrato il ministero dell’Economia la settimana scorsa e avevamo chiesto una risposta entro due giorni. Non era difficile”. Sulle retribuzioni individuali di anzianità, spiega l’assessore, “le Regioni sono disposte a fare la loro parte, a fronte di un impegno del Governo”. Allo stesso modo, sull’indennità di esclusivita’ “abbiamo presentato decine di emendamenti per ripristinarla, ma avremmo piacere che l’impatto sul 2019 fosse coperto dal Governo”. Anche perche’ si tratta di un’operazione che da sola vale circa 900 milioni di euro, spiega Venturi, e che quindi assorbirebbe in un colpo gran parte del miliardo di incremento previsto per il Fondo sanitario nazionale l’anno prossimo.