“Noi stiamo stanziando per la sanità 4,5 miliardi per il prossimo triennio e pensiamo che siano una cifra importante. Per quest’anno stiamo cercando delle risorse aggiuntive. Quindi non solo non ci sono tagli, ma vogliamo abolire o comunque ridurre un ostacolo all’accesso alle cure sanitarie che è il superticket che è un deterrente dei cittadini per l’uso della sanità pubblica verso la sanità privata”. Così. il ministro della Salute, Giulia Grillo, ieri notte su Rai 2 alla trasmissione `Night Tabloid´ è tornata a parlare della manovra che dovrebbe approdare mercoledì in Parlamento.
Ma il Ministro ha parlato anche più specificatamente di ticket. “La progressività del ticket è l’ipotesi migliore in prospettiva. Noi intanto partiamo dal superticket, perché è una sovra tassa che vogliamo eliminare” (anche se dalle bozze della manovra per non vi è traccia d’interventi ndr.) in quanto “allontana le persone dalla sanità pubblica”.
Grillo poi si è detta “favorevole” ad “un intervento che introduca la gradualità del costo del ticket in base al reddito. Ma va inserito in un processo più ampio e più complesso della compartecipazione alla spesa sanitaria”.
Infine il Ministro ha evidenziato i rischi di quota 100 per la sanità. La quota cento “rischia di mettere in ginocchio il sistema sanitario italiano. In realtà i finanziamenti ci sono ma non abbiamo il capitale umano per far fronte alla quota cento. Per questo metteremo dei paletti, ad esempio non possono essere fatte altre attività lavorative”. “Se domattina i medici – ha precisato il ministro – scegliessero di lavorare nel privato e non nel pubblico, la sanità pubblica non esisterebbe più”.
30 ottobre 2018 QS