Utenti, Istituzioni, professioni sanitarie, management aziendale, industria medicale, in tutto cento stakeholder selezionati da Crea Sanità, danno i “voti” ai servizi sanitari, producendo un indice sintetico di performance per ogni Ssr.
Il risultato, spiega la VI edizione de “La valutazione del livello di tutela della salute a livello regionale. La misura della Performance dei SSR” elaborata dal C.R.E.A. Sanità (Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità) dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, è la promozione (l’”eccellenza”) per Trento, Bolzano, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto, ma la “bocciatura” (l’inserimento cioè nell’area “critica”) per Sicilia, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sardegna.
Le altre Regioni (Valle d’Aosta, Marche, Liguria, Umbria, Piemonte, Lazio, Abruzzo) si posizionano in un’area di performance “intermedia”.
Non una classifica, ci tengono a sottolineare i ricercatori CREA, ma più che altro una fotografia dei risultati che a oggi ottengono i Ssr sia nel pubblico che nel privato.