“L’assenteismo è un fenomeno odioso”, dice il ministro al Corriere della Sera, ma non basta inasprire le sanzioni: “Credo si debba anche prevenire”. Da qui l’idea delle rilevazioni biometriche per evitare che qualcuno strisci il cartellino per altri. Contro la corruzione: “Dev’essere chiaro cosa si può fare e cosa no, penso al codice degli appalti”.
Blitz negli uffici, le impronte digitali per contrastare i furbetti del cartellino, leggi contro i corrotti e un passo indietro sulla riforma del Corpo forestale perché è “fallita”. Giulia Bongiorno, neo ministro della Pubblica amministrazione, affida il suo programma alle pagine del Corriere della Sera nella prima intervista dopo la nomina. L’elenco di cose da fare non vuole “distruggere” la riforma Madia, ma agire “con i bisturi per curare la disomogeneità nei servizi”.
Un pezzo di riforma Madia da smantellare è quella del Corpo forestale dello Stato. Per il ministro Bongiorno “è fallita”. Un giudizio supportato dall’immagine dell’Italia “devastata dagli incendi” durante la scorsa estate. Quindi “dopo il giudizio, bisognerà pensare come cambiare rotta“. Per contrastare la corruzione, invece, il pensiero corre a una riforma sotto il profilo qualitativo delle leggi: “Ci sono troppe norme oscure, che i funzionari possono piegare arbitrariamente. Le imprese hanno troppi interlocutori e troppi uffici – dice Bongiorno – Un progetto è una via crucis. La tentazione di oliare è forte”.
Il Fatto quotidiano 26 giugno 2018