Nonostante il taglio ai fondi di coesione previsto dal prossimo bilancio Ue, l’Italia guadagnerà un paio di miliardi di euro. Notizia positiva considerando i timori di perdite drastiche, ma figlia di circostanze negative: Roma incrementerà i soldi che l’Europa mette a disposizione delle regioni meno sviluppate perché negli ultimi anni è cresciuta meno dei partner dell’Unione. E’ quanto emerge dalle attese tabelle che la Commissione europea pubblicherà oggi sulla spartizione dei fondi Ue nel periodo 2021- 2027, quello coperto dal prossimo budget europeo.
Il 2 maggio Bruxelles ha presentato la sua proposta di bilancio chiamata a finanziare una serie di nuove politiche Ue nel prossimo decennio e a compensare la perdita alle casse di Bruxelles causata dalla Brexit. Juncker ha proposto un bilancio pari all’ 1,1% del Pil europeo, 1.279 miliardi su sette anni con il temuto taglio per fondi strutturali e agricoli. Ma solo ora, consultando criteri e tabelle che la Commissione presenterà oggi, è possibile stilare la classifica tra chi perde e chi vince sui fondi di coesione (per quelli agricoli bisogna aspettare).
In ballo ci sono 330 miliardi su 7 anni da ripartire tra i 27. Da inizio millennio i fondi venivano distribuiti in base al Pil di ciascun Paese (più soldi per chi cresceva meno): il cosiddetto “ metodo di Berlino” che Bruxelles per il nuovo bilancio ha rivisto inserendo altri criteri come disoccupazione giovanile (che purtroppo aiuta l’Italia a prendere più soldi insieme al Pil più basso della Ue), scarsa qualità della formazione e migranti che si stabiliscono sul territorio (criterio ok per Germania, Austria e Finlandia). Così l’Italia incasserà 38,6 miliardi su 7 anni, il 6% in più rispetto ai 36,2 del periodo 2014-2020. Come noi prenderebbero più soldi Grecia ( 10%) e Spagna ( 6%), le altre due nazioni più colpite dalla crisi. Chi invece scende per un mix di crescita al di sopra della media e punizione politica ( non accolgono migranti) sono Ungheria e Polonia, rispettivamente con un -25% e -23% (fondi oltretutto condizionati alla nuova clausola sul rispetto dei diritti fondamentali). Contiene i danni la Francia (-6%) mentre la nazione che negli ultimi anni ha imposto la sua egemonia economica, la Germania, perde il 24%. Alla vigilia della decisione Bruxelles ha esaminato un altro set di criteri, poi scartato, che nei duri negoziati tra governi diventerà il “ metodo Visegrad” perché dimezza le perdite dell’Est. Ad ogni modo, con il modello scelto dalla Commissione in termini assoluti nonostante il maxi taglio la Polonia resta il Paese che prenderà più soldi (64 miliardi) seguito da Italia e Spagna. Cifre destinate a cambiare perché le trattative che nei prossimi mesi impegneranno i leader saranno durissime.
Repubblica – 29 maggio 2018