Neanche il tempo dei festeggiamenti per l’approvazione in consiglio comunale della delibera che ha dato mandato al sindaco Sergio Giordani di negoziare con la Regione l’accordo di programma per il cosiddetto doppio polo medico sanitario che già si è data la stura alle preoccupazioni (e alle polemiche del giorno dopo). Il primo a intervenire nella giornata di ieri è stato il governatore Luca Zaia che si è affrettato a confermare gli impegni presi con il primo cittadino in occasione della bozza di accordo di dicembre. «Confermo la riqualificazione del Giustinianeo, la riqualificazione dell’attuale sede dello Iov, la realizzazione del Parco delle Mura e soprattutto l’impegno a non realizzare strutture con funzioni sanitarie sovrapposte». Un apprezzamento, quindi, che si affianca a quello espresso dal sindaco Giordani che può vantare la soddisfazione di aver ottenuto un risultato finora soltanto vagheggiato ma mai raggiunto da nessuno. «Il voto del consiglio è decisivo per avviare i passi necessari ad entrare nella fase operativa – ha sottolineato il primo cittadino -. È il tassello formale che mancava per dare concretezza al percorso. Questa storica opportunità è nelle mani di persone serie che adesso possono finalmente conseguire il risultato tanto atteso».
Ed è proprio qui che la strada si fa in salita. Archiviate le campagne elettorali e superate le schermaglie politiche, ora infatti è il momento di mettere nero su bianco le prossime tappe del progetto che dovrebbe dotare la città del Santo di due ospedali «di pari dignità». A scrivere il piano saranno gli esperti dell’università e dell’Azienda ospedaliera che parteciperanno ai tavoli tecnici (convocati da Palazzo Balbi) con i tecnici di tutti gli enti coinvolti (Iov, Regione, Comune e Provincia). Solo a quel punto (e una volta completata la cessione dei terreni di San Lazzaro alla Regione) si arriverà finalmente all’accordo di programma.
«L’Ateneo è pronto a mettere a disposizione competenza e tenacia. Siamo al punto di partenza di un tragitto che vogliamo percorrere più velocemente possibile», ha assicurato il rettore Rosario Rizzuto. «La Regione – ha aggiunto il presidente della Scuola di Medicina, Mario Plebani – dovrà attivarsi quanto prima per chiarire quale dovrà essere il disegno funzionale del progetto». Cioè ora si dovrà chiarire quali reparti resteranno in via Giustiniani e quali saranno invece accolti nelle nuove strutture di Padova Est.
«Quello che è certo – ha chiarito Plebani – è che nel Giustinianeo è impossibile organizzare un disegno moderno». Il che fa immaginare che tutte quelle realtà che avranno bisogno di grandi spazi o macchinari complessi finiranno presumibilmente nelle nuove aree. Altro grande quesito è il pronto soccorso: ha senso crearne due, oppure converrebbe realizzarne uno a Padova Est, lasciando solo un presidio in centro? «Il problema – continua Plebani – è anche cosa fare delle strutture del Giustinianeo, prime fra tutte il policlinico e Pediatria dove i lavori inizieranno a breve. Pediatria infatti non può essere scissa dal Materno-infantile. Ora dobbiamo sistemare i reparti in attesa del nuovo polo, ma in modo che poi restino funzionali, evitando doppioni e sprechi».
Intanto che i tecnici discutono l’aspetto pratico però le polemiche politiche continuano indisturbate. «Quello arrivato in consiglio è un atto inutile – ha tuonato Massimo Bitonci da Roma – Avremmo votato sì al vero accordo di programma, ma questo ancora non c’è. Non abbiamo respinto il progetto, che poi è il nostro, ma solo un passaggio che non ha nessun risvolto pratico». Pronta la risposta del Pd da parte dei segretari del Pd Davide Tramarin e Vittorio Ivis:«Bitonci, ancora una volta ha deciso di anteporre il proprio personalismo alla politica e al bene dei nostri cittadini dicendo ai suoi di votare contro la delibera proposta dall’Amministrazione».
Il Corriere del Veneto – 11 aprile 2018