di Rosanna Magnano. La scelta della nuova sede dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ad Amsterdam è in contrasto con le prerogative del Parlamento europeo in quanto co-legislatore nel contesto della procedura legislativa ordinaria e la procedura seguita è in violazione della normativa dell’Ue. Sono queste le conclusioni del parere legale, fornito da Takis Tridimas, professore di diritto europeo e direttore del Centro di diritto europeo al King’s College di Londra, e professore al College of Europe di Bruges su richiesta dei soggetti pubblici e privati a sostegno della candidatura di Milano, in accordo con il Comune di Milano e con il Governo italiano.
Particolare attenzione è stata posta alla questione relativa all’attuazione della procedura di co-decisione, tenendo in considerazione una sua presunta violazione non essendo il Parlamento europeo stato debitamente coinvolto in tale procedura ed essendo stato convocato dalla Commissione per ratificare una decisione già presa.
L’esperto indipendente afferma infatti che la decisione, vale a dire l’atto del 22 giugno 2017, con cui i capi di Stato o di governo degli Stati membri hanno deciso in merito alla procedura per il trasferimento di Ema ed Eba, è veramente un atto dell’Unione europea e quindi non attribuibile agli Stati membri. Lo stesso vale per tutti gli atti che hanno regolamentato la decisione, ovvero la specificazione dei criteri di selezione da parte della Commissione. Quindi secondo Tridimas, la votazione in sede di Consiglio e la decisione sulla sede dell’Ema prese il 20 novembre 2017 a margine del Consiglio “Affari generali” (articolo 50) «sono passibili di annullamento» dal momento che hanno seguito una procedura al di fuori del processo decisionale Ue e senza coinvolgere il Parlamento europeo
Il Sole 24 Ore sanità – 12 marzo 2018