Un incidente d’auto a Ferrara è stato fatale il 2 marzo scorso a Rosetta Ramaglia, veterinaria 43enne, originaria della Campania. Assunta prima nel Dipartimento Funzionale di Sanità Animale e Sicurezza Alimentare della Ulss 4, con sede a Thiene, di recente era stata trasferita a Feltre, nella Ulss 1 Dolomiti, dove aveva ottenuto un contratto a tempo indeterminato per garantire la programmazione dei servizi di zooprofilassi. E da Feltre proveniva il giorno dell’incidente, diretta a casa, probabilmente per votare.
Un colpo duro, durissimo da digerire per i colleghi veterinari di Rosetta Ramaglia che hanno appreso la disgrazia toccata alla collega. Una collega che era calorosamente apprezzata dall’équipe diretta da Pierangelo Sponga e che di recente era entrata in organico con contratto a tempo indeterminato.
«Avevamo fatto di tutto perché rimanesse con noi, poteva intraprendere altre scelte, ma le volevamo così bene che per noi sarebbe stata una perdita grave, se ci avesse lasciato. Era una bravissima professionista, oltre ad essere sempre disponibile a dare una mano, quando eravamo in difficoltà nella corsa contro il tempo. E l’abbiamo persa, in maniera così crudele e beffarda, che davvero adesso faccio fatica a parlare», ammette Sponga.
L’aveva conosciuta come futura dirigente veterinaria qualche mese fa anche il direttore medico di ospedale, Lorenzo Tognon. «Credo che i suoi colleghi fatichino a metabolizzare questo tragico evento perché la dottoressa Ramaglia era la personificazione di tutte le qualità positive che si possano attribuire a una persona. Io la ricordo come una donna solare, trasparente e senza sovrastrutture. E poi era di un’umanità rara, sempre disponibile per i colleghi, e mi confermano dall’équipe che era una brava professionista veterinaria. Una perdita grave»
Dal Corriere delle Alpi – 6 marzo 2018