La Cisl-Fp si appresta ad aprire un contenzioso giudiziario per contestare i tempi di erogazione del Trattamento di fine rapporto, giudicati penalizzanti per i dipendenti pubblici. Con una serie di cause pilota il sindacato punta ad ottenere l’equiparazione dei tempi di pagamento del Tfr tra pubblico e privato. L’obiettivo della federazione dei lavoratori pubblici cislina è quello di sollevare il giudizio di legittimità costituzionale sulle norme vigenti. In base alle ragioni della cessazione del rapporto di lavoro, sono previsti diversi tempi di attesa per l’erogazione del trattamento: si va da un minimo di 105 giorni, in caso di decesso o inabilità del lavoratore, ad un massimo di oltre 2 anni per casi come la pensione anticipata. Mediamente più rapido, invece, il pagamento del Tfr nel settore privato: nel Terziario deve essere erogato entro 30 giorni, nel commercio i tempi si allungano di 15, portando il pagamento entro 45 giorni, solo per citare due esempi.
Platea di mezzo milione interessata nei prossimi 4 anni
Su una platea di 3,2 milioni di lavoratori pubblici – la metà impiegata nel settore scolastico e nel sistema sanitario nazionale-, tenuto conto dell’aumento dell’età media (in alcuni enti ha superato i 57 anni), con oltre il 50% del totale degli operatori che ha più di 50 anni, si stima che nei prossimi 4 anni ne andranno in pensione circa mezzo milione. La cifra è pari ad un milione di lavoratori, considerando l’arco temporale di un decennio.
Si punta ad un intervento della Consulta
La Cisl-Fp intende, dunque, sollevare davanti la Consulta, la questione di legittimità costituzionale delle disposizioni che «violano apertamente il principio di eguaglianza dell’art. 2 e l’art. 36 della Costituzione in forza del quale, allontanando nel tempo la liquidazione della somma, la stessa perde progressivamente la proporzione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato», in «ragione diretta del tempo trascorso e della conseguente erosione del potere di acquisto della moneta».
Petriccioli: raccolta di firme sul web
Petriccioli annuncia il lancio sul web di «una raccolta firme, aperta a tutti, da consegnare ai capigruppo dei partiti di Camera e Senato, ai segretari e ai responsabili del settore ‘lavoro pubblico’ di partiti e movimenti politici».
Il Sole 24 Ore – 18 febbraio 2018