A Parigi hanno la gauche caviar , la sinistra al caviale, mentre a Londra si ritrovano gli champagne socialists , che non hanno bisogno di traduzione. Ma come insegnava il presidente Mao, la rivoluzione non è un pranzo di gala: e allora i laburisti di Jeremy Corbyn, che sono così rossi che più rossi non si può, hanno sferrato l’attacco finale alla decadenza capitalista gastronomica al grido di «abbasso il foie gras e le aragoste».
L’ardore rivoluzionario dei corbynisti, più che dal disdegno per le squisitezze borghesi, è dettato dalla compassione per gli animali sofferenti. I laburisti inglesi, oltre che preoccuparsi delle sorti del proletariato, apparentemente non dormono al pensiero delle oche ingozzate a forza e dei crostacei bolliti vivi. E dunque hanno presentato un programma in cinquanta punti che prevede il bando del patè, definito «crudele e inumano» perché ottenuto rimpinzando coi tubi le oche e le anatre in modo da ingrossarne rapidamente il fegato.
La Gran Bretagna importa quasi 200 tonnellate di foie gras all’anno e gli inglesi ne consumano più dei francesi e il doppio degli italiani: ma la prelibatezza, la cui produzione è già vietata nel Regno Unito, non può essere bloccata alla frontiera perché gode della libera circolazione delle merci nel mercato unico. Ora la Brexit offre l’opportunità di imporre un bando al foie gras, che arriva principalmente dalla Francia. Come ha spiegato la portavoce laburista per l’ambiente, Sue Hayman, «con nuovi accordi commerciali all’orizzonte e con il Regno Unito non più soggetto alle regole europee, vogliamo fare in modo che ci sia un’agenda legislativa per trasformare il nostro Paese in un leader mondiale nel campo dei diritti degli animali».
Fra le altre misure proposte ci sono l’eliminazione delle scappatoie legali che ancora consentono la caccia alla volpe o alla lepre e la messa al bando delle uova prodotte da galline in gabbia, in modo da «porre fine a obsolete pratiche di allevamento che causano sofferenza agli animali e restringono il loro comportamento naturale».
Un punto importante prevede poi l’estensione alle aragoste della definizione di «animali senzienti», in modo da proteggerle sulla base della legge per il benessere animale del 2006: in questa maniera, ha spiegato la Hayman, sarebbe proibito gettare i crostacei vivi nella pentola, considerato finora il metodo migliore per cuocerli.
Infine i laburisti vogliono rendere più difficile per i padroni di casa proibire agli inquilini di tenere animali domestici: in questo momento in Inghilterra, quando si affitta una casa, è raro riuscire a portarsi dietro un cane o un gatto. E quindi molti sono costretti ad abbandonare il loro compagno a quattro zampe.
Tutto questo furore animalista del Labour ha ovviamente un obiettivo politico: si tratta di riprendere l’iniziativa dopo che il ministro conservatore per l’Ambiente, Michael Gove, che nutre grandi ambizioni personali, si è lanciato in tutta una serie di iniziative ecologiste ed è riuscito a riverniciare di verde il governo di Theresa May. Inoltre la crociata animalista incontrerà sicuramente il favore dell’elettorato più giovane e più sensibile a queste tematiche: i laburisti già godono di un grande vantaggio fra gli under 35 ma in questo modo vogliono consolidare l’egemonia su questa fascia di elettori. Se poi a goderne saranno oche e aragoste, ben venga.
Il Corriere della Sera – 15 febbraio 2018