La produzione industriale di mangimi composti in zootecnia nell’UE-28 nel 2017 ha raggiunto un livello stimato di 156,7 milioni di tonnellate, ovvero lo 0,2% in più rispetto al 2016, secondo i dati forniti dai membri di FEFAC.
Valutazione della produzione dei mangimi per il 2017
La produzione industriale di mangimi per animali da allevamento [1] nell’UE-28 [2] nel 2017 ha raggiunto un livello stimato di 156,7 milioni di tonnellate, livello superiore dello 0,2% rispetto a quanto rilevato nel 2016, secondo i dati forniti dai membri FEFAC.
Per quanto riguarda i mangimi per bovini, l’abolizione delle quote latte nel 2015 ha comportato un’evoluzione molto contrastata della produzione di latte e della domanda di mangimi per bovine da latte negli Stati membri dell’UE nel 2016. Il 2017 ha visto consolidamenti degli orientamenti nazionali, con un’evoluzione positiva del 5-8% circa in paesi come la Polonia, il Belgio e il Regno Unito. La siccità nella penisola iberica ha influito sull’offerta di foraggi e, di conseguenza, ha comportato una maggiore domanda di mangimi composti. Complessivamente, il recupero dei prezzi del latte ha incoraggiato gli allevatori a riprendere gli acquisti di mangimi ad alte prestazioni per massimizzare la produzione, determinando un aumento aggregato della produzione di mangimi per bovini nell’UE dell’1,0% nel 2017.
Per quanto riguarda la produzione di mangime per pollame, l’epidemia di influenza aviaria ha colpito gravemente alcune regioni produttrici europee, in particolare gli allevamenti di anatre per il foie gras in Francia e Ungheria. Un certo numero di paesi dell’UE ha visto la propria produzione di mangimi per pollame stabilizzarsi e persino, in qualche caso, diminuire leggermente, con la notevole eccezione della Polonia, che ha registrato una crescita del 7% per il terzo anno consecutivo. Nel complesso, la produzione di mangimi per pollame dell’UE è rimasta pressoché stabile ed è ancora il segmento principale della produzione di mangimi industriali dell’UE, ben prima dei mangimi per suini.
Per quanto riguarda i mangimi per suini, la battuta d’arresto registrata nel 2016 è stata confermata nel 2017 (-1%), in linea con l’evoluzione della produzione di carni suine nel 2017 nell’UE. La domanda globale di carni suine (in particolare dalla Cina) ha sostenuto la ripresa dei prezzi di mercato nell’UE. Tuttavia, ciò non si è tradotto in una ripresa della produzione, in particolare a causa degli effetti ancora persistenti della peste suina africana nell’Europa orientale.
(mln.t) | 2016 | 2017 | %Var 2017/2016 |
Mangimi per bovini | 43.1 | 43.5 | +1.0 |
Mangimi per suini | 50.3 | 49.9 | -1.0 |
Mangimi per pollame | 54.2 | 54.4 | +0.5 |
Totale | 156.5 | 156.7 | +0.2 |
Per il quarto anno consecutivo, la Polonia è stata il paese con le migliori prestazioni, con una crescita annuale della produzione totale di mangimi del + 7,5%, sostenuta dalla domanda di mangime per pollame ma anche di mangimi per bovini da latte. Tra i maggiori paesi produttori di mangimi, la Germania, i Paesi Bassi e l’Italia hanno mantenuto stabile la produzione, mentre Francia e Spagnahanno registrato un calo dell’1 % e del 3% rispettivamente. Il Regno Unito ha invece registrato un aumento della produzione di quasi il 2%. La Germania ha rafforzato la sua posizione di paese leader dell’UE in termini di produzione totale di mangimi, davanti a Spagna e Francia.
La stima finale e la ripartizione dettagliata dei dati del 2017 saranno pubblicati a giugno 2018 a margine dell’Assemblea Generale Annuale della FEFAC.
Prospettive di mercato per il 2018
Gli esperti del mercato FEFAC sono relativamente ottimisti riguardo alla produzione industriale di mangimi nel 2018. Il settore lattiero-caseario deve ancora riprendersi dalla grave crisi dei prezzi del latte e liberarsi delle vaste scorte di latte scremato in polvere. Questa situazione ha portato gli esperti della FEFAC ad anticipare una stabilizzazione della domanda di mangimi per i bovini. Una serie di fattori inciderà sullo sviluppo dell’allevamento dei suini dell’UE. Le figure attuali mostrano un’espansione del numero di scrofe. Tuttavia, l’effettivo sviluppo della produzione di carni suine e la conseguente domanda di mangimi dipenderà anche dalla domanda globale di carni, che dovrebbe stabilizzarsi. Anche lo sviluppo della legislazione nazionale/locale sui liquami e le emissioni di fosforo potrebbe avere un impatto. Si può quindi prevedere una stabilizzazione della produzione di mangimi per suini. Mentre le esportazioni di pollame continueranno a essere influenzate da restrizioni nei paesi terzi a causa dell’influenza aviaria, la tendenza persistente all’aumento del consumo di carne di pollame nell’UE dovrebbe sostenere la domanda di mangime, con un aumento dell’1% nel 2018. Tuttavia, ciò potrebbe essere limitato a causa della tendenza di alcuni paesi occidentali a ridurre la densità degli stock nel settore avicolo, innescata da preoccupazioni relative al benessere degli animali. Nel complesso, ciò comporterebbe un moderato aumento dello 0,5% della produzione di mangimi composti nel 2018 rispetto al 2017.
Un certo numero di parametri influenzerà evidentemente questa prospettiva. L’evoluzione dei focolaidell’influenza aviaria e della peste suina africana sarà decisiva, in particolare per quanto riguarda il mantenimento delle capacità di esportazione dell’UE.
[1] A partire dal 2016 la FEFAC non include più la produzione di alimenti per animali domestici secchi nelle sue statistiche, considerando che gran parte della produzione mancava nelle statistiche nazionali.
[2] Grecia, Malta e Lussemburgo esclusi
Fonte: Fefac . da Ruminantia – 24 gennaio 2018