Carenza di personale in corsia, il problema dell’invecchiamento degli organici e la difficoltà a reperire nuovi professionisti. «Non è la prima volta che chi ha la responsabilità di gestione delle aziende sanitarie, ma anche le organizzazioni sindacali, e gli stessi lavoratori, evidenziano i problemi; non per fare allarmismo, ma per chiedere attenzione e soluzioni» spiega Ivan Bernini, segretario generale Fp Cgil di Treviso. Una denuncia fino ad ora inascoltata. «Da lungo tempo le priorità crude nelle scelte politiche sono solo il contenimento e la riduzione dei costi, evidenti nel sotto-finanziamento della sanità pubblica, nella riduzione dei posti letto, nello stop alle assunzioni e nel blocco nel rinnovo dei contratti di lavoro. Le conseguenze sono quelle che misuriamo oggi, che si manifestano drammaticamente durante le emergenze, ma i cui effetti sono ormai presenti in tutti i periodi dell’anno» aggiunge Bernini. Un problema che si fa sentire in queste settimane, con gli ospedali subissati da accessi al Pronto Soccorso e ricoveri legati all’influenza. «Le emergenze non sono programmabili e quando si verificano il primo intervento è farsene carico ed affrontarle al meglio evitando per quanto possibile di aggiungerne delle nuove. Ma chiedere a chi gestisce le strutture e a chi lavora di vivere perennemente in queste condizioni non regge più. Per questo auspichiamo che l’ennesimo allarme lanciato anche da Treviso non rimanga inascoltato» aggiunge il segretario della Cgil. (v.c.)
LA TRIBUNA DI TREVISO – Giovedì, 18 gennaio 2018