Arriva in porto la lunga fase di avvio amministrativo dell’Ape volontario e aziendale. Ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha firmato gli accordi quadro tra ministeri, Abi e Ania corretti, nei loro allegati tecnici, per ottemperare agli ultimi rilievi che aveva sollevato il Garante della privacy sui profili di sicurezza della procedura telematica dei flussi tra Inps, istituti finanziatori e imprese assicuratrici.
A questo punto per far partire operativamente le due forme di prestito-ponte per il pensionamento manca solo la circolare Inps, che potrebbe essere adottata entro fine gennaio. Come previsto dagli accordi il prezzo (Taeg) per accedere al finanziamento assicurato, rimborsabile con un rateo ventennale, verrà fissato nei primi giorni di febbraio. L’ordine di riferimento resta compreso tra il 3,2 e il 3,3% al netto del previsto sconto fiscale.
Il pricing verrà fissato sommando uno spread (che conosceremo con la pubblicazione del testo) al Rendistato (fascia 12 anni e 7 mesi – 20 anni e 6 mesi) e alla differenza tra i Cds bancari e il Cds sovrano. Il costo complessivo comprenderà anche la copertura assicurativa obbligatoria per il rischio premorienza, assistita, in ultima istanza, dalla garanzia dello Stato.
Come anticipato sul Sole 24Ore lo scorso novembre alla convenzione hanno aderito le prime due banche del Paese: Unicredit e Banca Intesa. Ma essendo aperta a ulteriori adesioni potrebbero aggiungersi altri istituti. Cinque, invece, le società assicurative che assisteranno al debutto dell’Ape: Generali, Unipol, Allianz, Poste e Cattolica. Anche in questo caso la convenzione è aperta a successive adesioni.
Febbraio, dunque, potrebbe essere il mese di debutto per le certificazioni dei requisiti Ape e per effettuare la simulazione (senza Spid) con esito entro un paio di mesi. Ottenuta la certificazione si potrà passare alla successiva domanda e la risposta di accoglimento (o meno) arriverebbe entro la terza settimana del mese a seguire; il primo pagamento due mesi dopo. Esempio: chi facesse domanda entro il 30 febbraio avrebbe risposta entro il 20 marzo e il finanziamento mensile a decorrere dal 1° maggio, con il riconoscimento in soluzione unica iniziale dei mesi pregressi.
Ma attenzione: per chiedere il pregresso c’è tempo solo fino al 18 aprile prossimo, ovvero entro i sei mesi passati dalla pubblicazione in Gazzetta del Dpcm (18 ottobre 2017). Vale ricordare che il pregresso potrebbe risalire fino al 1° maggio scorso, data di inizio di questo diritto. Altro aspetto da ricordare: si dovrà indicare subito nella domanda Ape se si è orientati a optare o meno per un finanziamento supplementare, con conseguente maggiorazione dell’importo della rata mensile per restituire il prestito, nel caso in cui (com’è scontato) nel 2019 scatti in avanti di cinque mesi l’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita.
Davide Colombo – Il Sole 24 Ore – 13 gennaio 2018