Il Report della Direzione Generale Salute e Sicurezza Alimentare della Commissione Europea (DGSante),che descrive l’esito di una missione conoscitiva condotta in Italia tra maggio e giugno 2017 sui controlli basati sul rischio nel settore dei mangimi, è stato pubblicato online. Nonostante le opportunità di miglioramento individuate, si legge nelle conclusioni, nel complesso si conclude che il sistema italiano, sotto vari aspetti, è un buon esempio di applicazione dei principi basati sul rischio nell’ambito dei controlli ufficiali nel settore dei mangimi.
La relazione descrive l’esito di una missione conoscitiva condotta in Italia dal 29 maggio all’8 giugno 2017 nell’ambito del programma di lavoro 2017 della direzione generale della Salute edella sicurezza alimentare della Commissione europea.
La missione fa parte di una serie di missioni conoscitive finalizzate a raccogliere informazioni sulle buone pratiche e sulle difficoltà incontrate dalle autorità competenti quando applicano l’approccio di proporzionalità al rischio conformemente agli obblighi di cui all’articolo 3 del regolamento (CE) n. 882/2004 durante la pianificazione e l’esecuzione dei controlli ufficiali nel settore dei mangimi.
Il piano di controllo nazionale italiano sull’alimentazione degli animali è completo e basato sui rischi. La sua attuazione si fonda su un chiaro sistema di registrazione e riconoscimento degli operatori del settore dei mangimi, un sistema generalmente solido di formazione del personale coinvolto nelle attività di ispezione e campionamento dei mangimi, l’offerta di orientamenti pratici e protocolli di ispezione e un meccanismo estremamente utile di categorizzazione del rischio per glioperatori del settore dei mangimi. Questi elementi facilitano l’attuazione efficace del piano, anche se le carenze nei sistemi di analisi dei rischi e nei punti critici di controllo di alcuni operatori del settore dei mangimi visitati, che non erano state individuate nella documentazione relativa ai controlli ufficiali precedenti, indicano che questo particolare aspetto della formazione e della preparazione degli ispettori richiede attenzione.
L’utilizzo del meccanismo di categorizzazione del rischio messo a punto a livello centrale è limitato e le singole autorità regionali e aziende sanitarie locali preferiscono seguire linee guida generiche per applicare le frequenze minime predefinite delle ispezioni che potrebbero non essere proporzionate al profilo di rischio reale degli operatori del settore dei mangimi in questione. Il fatto che le informazioni sulle attività registrate e riconosciute degli operatori del settore dei mangimi in alcuni casi non siano accurate gioca a sfavore della selezione appropriata degli operatori del settore dei mangimi da sottoporre a ispezione e campionamento. Inoltre, i problemi individuati nell’applicazione delle norme concernenti gli obblighi di campionamento possono indebolire l’attendibilità dei risultati ottenuti. Di conseguenza, i controlli ufficiali sui mangimi si basano sui rischi meno di quanto potrebbero, il che rappresenta un’opportunità di miglioramento.
Nonostante le opportunità di miglioramento individuate, nel complesso si conclude che il sistema italiano, sotto vari aspetti, è un buon esempio di applicazione dei principi basati sul rischio nell’ambito dei controlli ufficiali nel settore dei mangimi.
CONTROLLI MANGIMI RELAZIONE FINALE DGSANTE
4 dicembre 2017