di Gianluca Forcolin, vicepresidente della Giunta regionale Veneto. La maggioranza che governa la Regione, dando seguito al programma per questa legislatura, è riuscita a condurre in porto una fondamentale riforma che istituisce l’Azienda Zero per il governo della sanità veneta e riduce da ventuno a nove le Ulss. Questo importantissimo risultato è giunto al termine di una discussione approfondita durata mesi.
Il servizio sanitario è uno dei pochi settori pubblici in cui l’Italia si trova ai primi posti nelle classifiche internazionali: secondo l’Ocse infatti si colloca al 2° posto per qualità e all’11° per livello di spesa. Questo è dovuto all’eccellenza di alcuni modelli sanitari tra cui e rientra quello della Regione Veneto, identificata tra le tre regioni benchmark per la definizione dei costi standard nella sanità. La difesa dei livelli raggiunti dalla sanità veneta la si fa sui servizi sanitari e con l’attivazione di nuove tecnologie. Una sanità efficiente e moderna deve puntare su servizi efficaci, che si possono meglio fornire laddove i bacini sono più ampi e anche la sperimentazione è maggiore. In quest’ottica l’Azienda Zero, la nuova struttura di gestione amministrativa dell’intera macchina, contribuirà a conseguire notevoli economie di spesa in tutti i settori non prettamente sanitari. Abbiamo iniziato nel migliore dei modi la riforma che realizza la nuova sanità utilizzando tutte le risorse interne disponibili e tagliando tutti i costi amministrativi possibili. Meno burocrazia significa meno costi e più fondi da dedicare alle cure, ai servizi sanitari, al personale, alla modernizzazione delle dotazioni tecnologiche, all’informatizzazione.
Siamo al lavoro anche sul versante dell’attuazione dell’Agenda Digitale approvata lo scorso giugno. Ci saranno parecchie novità per i cittadini veneti che permetteranno, ad esempio, un più rapido accesso attraverso il proprio smartphone alla piattaforma sanitaria e ai propri dati, evitando la parte burocratica sulle prenotazioni, sulle ricette eccetera. Il nostro obiettivo è di far diventare il Veneto la prima Regione altamente tecnologica per abbattere la burocrazia, avvicinare le istituzioni ai cittadini e rendere la vita di tutti più semplice.
Ma bisogna pensare anche al futuro del nostro modello, che funziona e dà grandi risultati. E le prospettive di crescita non possono venire che da una maggiore autonomia, per ottenere la quale abbiamo indetto un referendum consultivo che ci ha legittimato a farlo. Sarà questa ora la nostra mission su cui andremo alla trattativa con il Governo, come previsto dalla Costituzione. L’argomento chiave per il Veneto è quello fiscale e chiederemo di trattenere i nove decimi delle tasse, così come indicato nel progetto di legge statale approvato dopo l’esito della consultazione referendaria.
Lo stesso progetto di legge, all’articolo 16 (Tutela della salute), mira ad allineare la Regione Veneto sul modello delle altre Regioni a statuto speciale del Nord, dove il sistema sanitario regionale è auto finanziato e gestito. È doveroso, credo, che un modello di eccellenza come il nostro venga valorizzato in termini di autonomia responsabile.
Anche i liberi professionisti, come i dottori commercialisti, sono attori importanti in questo processo di trasformazione del Veneto e la politica deve saper camminare al loro fianco, dando il proprio contributo ad esplorare nuove possibilità sul fronte di un welfare che estenda i meccanismi assistenziali e di cura della salute.
Gianluca Forcolin, vicepresidente della Giunta regionale Veneto
Il Sole 24 Ore – 29 novembre 2017