L’approvazione della manovra al Senato è in dirittura di arrivo. E una domanda “pesante” assilla i capigruppo: di cosa si occuperà Palazzo Madama nella finestra di due settimane libera dalla sessione di bilancio? Interrogativo chiave visto che sono pronti per l’Aula una ventina di provvedimenti e solo due-tre (al massimo) riusciranno a tagliare il traguardo vista l’esiguità del tempo rimasto a disposizione prima della fine della legislatura.
Proprio per consentire una ricognizione dei provvedimenti approvati in commissione al Senato e non modificati rispetto al testo licenziato dalla Camera, la capigruppo – inizialmente prevista per domani, subito dopo l’approvazione del Ddl bilancio – è stata rinviata a martedì prossimo. Il fine settimana servirà anche a definire le strategie dei partiti e in particolare del Pd, che sugli ultimi provvedimenti si gioca anche l’alleanza con Campo progressista di Pisapia.
Lo ius soli sembra aver drammaticamente perso quota nelle ultime settimane viste le resistenze di Ap ma anche i dubbi all’interno del Pd su un provvedimento dagli esiti elettorali assai incerti. Matteo Renzi sembra adesso puntare sul biotestamento, su cui i centristi restano in maggioranza contrari (sarebbero disponibili al sì non più di 7-8 senatori) ma su cui potrebbe formarsi una maggioranza trasversale fatta da Cinque stelle, Pd, Mdp e sinistra e pezzi di altri gruppi, compresi alcuni senatori di Forza Italia. Ma l’iter comporta il ricorso a tecniche parlamentari ad hoc per superare l’ostruzionismo e richiederebbe tempi non brevissimi. Quanto alla fiducia, è difficile poterla chiedere a gruppi di opposizione. E nella maggioranza non mancano le resistenze. «Gli emendamenti al biotestamento non si possono considerare alla stregua di modifiche sulle case popolari» commenta la capogruppo di Ap in Senato Laura Bianconi, contraria al testo ma consapevole che su un tema etico come questo il gruppo darà libertà di coscienza ai propri componenti. Per tutte queste ragioni nella maggioranza non c’è ancora certezza sulla concreta possibilità di portare a casa il provvedimento.
Sembra invece spianata la strada per l’approvazione del nuovo regolamento del Senato che potrebbe essere messo come primo punto all’ordine del giorno dell’Aula già martedì prossimo. Se restasse ulteriore spazio (e se il biotestamento naufragasse) ci saranno sul piatto circa 20 provvedimenti “minori” che i partiti tenteranno di approvare, parteggiando ciscuno per i propri.
I centristi di Ap, ad esempio, puntano sul Ddl Lorenzin sulle professioni sanitarie, sul Ddl di riordino della pesca e sul Ddl spiagge.
Il Pd, invece, ha a cuore il Ddl sull’agricoltura biologica e quello sugli orfani dei crimini domestici. C’è poi in rampa di lancio il Ddl sui testimoni di giustizia e quello – caldeggiato dal ministro Minniti – sulla prevenzione dell’estremismo jihadista.
Per ora le carte restano coperte perché nessuno vuole bruciare le proprie proposte. Ma martedì in capigruppo occorrerà trovare accordi solidi per far fruttare nel migliore dei modi le ultime due settimane di lavori parlamentari.
Mariolina Sesto – Il Sole 24 Ore – 29 novembre 2017