Mentre tra assessore alla Sanità Luca Coletto e i medici di famiglia è tregua dopo lo sciopero, con la promessa di discutere documenti alla mano le richieste dei medici (compresa quella di avere gli ospedali di comunità), nella partita entra FP Cgil Medici regionale, che riprende il problema della variabilità dei costi della professione medica. Nel momento più caldo della trattativa per l’attivazione delle medicine integrate, Coletto si era lasciato sfuggire un commento che aveva attirato gli strali di tutta la categoria, dicendo che i medici di famiglia non avrebbero dovuto portare rivendicazioni economiche, visto che «lavorano 15 ore alla settimana e prendono almeno mille euro più dei medici ospedalieri, che di ore ne lavorano 36». Erano seguiti interventi per dimostrare come ciò non sia vero, spiegando che oltre alle ore di ambulatorio ufficiali ci sono visite a domicilio e incombenze burocratiche, e che la retribuzione lorda di un medico convenzionato include anche le spese dello studio e dei sostituti. Riassumendo: un medico mg guadagna tra i 95 mila e 120 mila euro lordi all’anno a seconda del numero di assistiti; in ospedale i direttori di struttura complessa (i primari) hanno una retribuzione lorda annua media di 110mila euro e un medico ospedaliero si ferma a 60mila (anzianità a parte). «Ebbene», scrive il dottor Pierangelo Rovere di Cgil Medici, «proprio perché tra i medici di mg vi sono situazioni molto variegate, ci troviamo davanti a un problema contrattuale che identifica un numero minimo di ore dovute e in parte è affidato alla buona volontà dei singoli. Gli ospedalieri sono incardinati ad una struttura più precisa», ad esempio con i turni. «La nostra proposta», dice, «è di far confluire la medicina generale nella dipendenza pubblica. Così sarà chiarito (in termini di retribuzione a fronte di risultati) il rapporto tra mmg e Servizio sanitario». Così, secondo Rovere, ospedale e territorio potrebbero organizzare in modo più omogeneo «obiettivi di salute e rapporto costi benefici». «Inutili le polemiche che nuocciono a tanti professionisti seri», conclude, «chiediamo a Venezia un tavolo tra ospedalieri e mmg per un approccio integrato alla salute dei cittadini». (FR.MAZ.)
L’ARENA DI VERONA – Domenica, 19 novembre 2017