“Davvero nel Sistema sanitario regionale non c’è nessuno in grado di occuparsi dell’organizzazione operativa dell’Azienda Zero”? Così Piero Ruzzante (Articolo 1 – Mdp) spiega le motivazioni di una sua interrogazione presentata quest’oggi alla Giunta regionale. “Se il commissario, nominato da Zaia, ha scelto di affidare quell’incarico da 10 mila euro al mese ad un manager esterno – nota Rizzante – vuol dire che non è stato in grado di individuare nell’intera amministrazione regionale e nella Sanità veneta una figura adeguata all’attività richiesta. Altrimenti l’incarico sarebbe illegittimo, la legge parla chiaro: si può optare per una collaborazione esterna soltanto in assenza di professionalità interne. Stamattina ho depositato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta in cui chiedo di spiegare il fatto, sul quale, per altro, penso che la Fp CGIL abbia fatto bene a rivolgersi alla Corte dei Conti. Come mai il Commissario dell’Azienda Zero ha incaricato una figura esterna della ‘organizzazione operativa’, con un esborso di 10 mila Euro al mese? Soldi pubblici che dovrebbero essere spesi per la salute dei cittadini veneti e invece sono usati per pagare manager esterni all’amministrazione regionale. Ma se davvero tra i dirigenti della Regione e dell’Azienda Zero mancano queste competenze, c’è da chiedersi Zaia a chi abbia messo in mano la Sanità veneta”. (Consiglio Veneto)
Leggi l’articolo del Gazzettino “Azienda Zero, consulente da 10mila euro al mese. Denuncia della Cgil alla Corte dei Conti”
L’Azienda Zero si affida a un consulente esterno per organizzarsi. Per una spesa di 38mila euro, oltre a Iva e oneri, il commissario dell’Azienda Zero Mauro Bonin ha assegnato all’avvocato Luisa Miazzi del foro di Padova un incarico della durata di quattro mesi per costruire l’organizzazione operativa del nuovo ente che dal 1° gennaio 2018 opererà a pieno regime. «Non possiamo giudicare come un vero e proprio sperpero di risorse pubbliche – ha tuonato Daniele Giordano, segretario generale Fp Cgil Veneto – la scelta di destinare più di 40.000 euro, per solo 4 mesi di lavoro, per una consulenza all’avvocato Miazzi che si sostituisce, nei fatti, ai dirigenti dell’Azienda Zero e della Regione. La consulenza è servita sino ad oggi a dare avvio alla costituzione dell’Azienda Zero che, con delibera della giunta, è gestita da un commissario che dovrebbe proprio servire a determinare la fase di avvio». Durissimo il giudizio del sindacato: «Se i dirigenti della Regione e dell’Azienda Zero – ha detto Giordano – hanno bisogno di consulenti dorati per razionalizzare la spesa, il presidente Zaia farebbe bene a licenziarli in tronco o qualcuno potrebbe pensare che tutta l’operazione Azienda Zero si traduca in un nuovo carrozzone che spende e spande sulle spalle dei veneti. Quelle utilizzate sono risorse che dovrebbero essere usate per la salute dei cittadini e per questo invieremo tutte le carte alla magistratura contabile e all’autorità Anticorruzione. Auspichiamo – ha concluso il segretario della Cgil – che il presidente Zaia assuma provvedimenti immediati». (Al.Va.)
IL GAZZETTINO – Giovedì, 16 novembre 2017