Accordo in salita tra governo e sindacati sulle pensioni: oggi incontro decisivo, ci saranno anche il premier Paolo Gentiloni, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e quello del Lavoro Giuliano Poletti. «Le aperture del governo sono del tutto insufficienti — rileva il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli — i lavoratori che avrebbero accesso alla pensione di vecchiaia sarebbero poche migliaia, non i 15-20 mila calcolati dal governo. E poi l’attuale meccanismo è distorto, perché se l’aspettativa di vita cresce aumenta l’età pensionabile, se diminuisce invece non cala». Se il governo non dovesse venire incontro alle richieste dei sindacati, «saremo costretti a intensificare le iniziative di mobilitazione della nostra gente», dice Ghiselli, aggiungendo, in un’intervista al Gr1, che si valuta anche «un eventuale sciopero generale, possibilmente in maniera unitaria». La Cisl invece mostra una maggiore apertura verso l’ipotesi che lo stop al momento riguardi solamente i lavori usuranti: «L’importante è incrementare l’intesa, attraverso un allargamento della platea dei lavori gravosi e un allentamento dei requisiti, a cominciare dagli anni richiesti, perché se diciamo che per accedere alla pensione di anzianità si devono avere almeno sei anni di contributi negli ultimi sette prendiamo in giro i lavoratori agricoli. — sottolinea il segretario confederale della Cisl Gigi Petteni — . Un rinvio generalizzato non risolverebbe il problema: meglio definire le categorie e proseguire il confronto».
Palazzo Chigi con molta probabilità rimarrà però fermo sulle proprie posizioni, frenato dai vincoli di spesa, e dall’esigenza di non cambiare le carte in tavola rispetto agli impegni presi con la Ue. Anche se il Parlamento potrebbe forzare la mano all’esecutivo, votando emendamenti che vadano ben più in là delle proposte messe in campo finora. Il governo mette sul tavolo l’esenzione dall’aumento dell’età pensionabile per le categorie di lavori gravosi già individuate dalla normativa sull’Ape, alle quali si aggiungerebbero i lavoratori agricoli, marittimi, siderurgici e i pescatori (difficile pensare ad altre categorie come i vigili del fuoco o i postini, anche se ci sono richieste in questa direzione), una proroga al 2019 per l’Ape volontaria, e una messa a regime della Rita, l’anticipo pensionistico. Inoltre accoglie la proposta dell’istituzione di un comitato tecnico scientifico del quale farebbero parte anche Inps, Inail e Istat, oltre che rappresentanti dei sindacati e dei ministeri del Lavoro, dell’Economia e della Salute. Il comitato avrebbe il compito di riformulare i meccanismi di aumento dell’età pensionabile, «rompendo gli automatismi che la norma prevede », dice Ghiselli. Mentre però per il governo il lavoro della commissione riguarda i futuri aumenti, dal 2021 in poi, per la Cgil e la Uil la commissione dovrebbe invece lavorare «a bocce ferme».
Repubblica – 13 novembre 2017