Davide D’Attino. Da alcuni giorni è in corso un sondaggio telefonico per tastare il polso dei padovani sul nuovo ospedale. E questa è l’unica certezza. E’ invece ancora un mistero l’identità di chi ha commissionato l’indagine. Il sindaco Sergio Giordani e i suoi più stretti collaboratori dicono di non saperne nulla. E così pure l’ex primo cittadino Massimo Bitonci.
Si tratta forse di un’iniziativa dell’Università oppure della Regione? Chissà, magari lo scopriremo a breve. Fatto sta comunque che, a distanza di quattro giorni dalla riunione del tavolo tecnico istituzionale fissata per lunedì prossimo dal governatore del Veneto Luca Zaia, molti padovani vengono in queste ore raggiunti al telefono con l’obiettivo di sapere la loro opinione sul futuro polo medico sanitario. La giunta di Palazzo Moroni nega di essere la committente del sondaggio. E, fino a prova contraria, è giusto crederle. E’ però indubbio che il sindaco Giordani sia fermamente convinto che la maggioranza dei cittadini voglia che il nuovo ospedale sia realizzato in via Giustiniani, lì dove si trova da oltre due secoli. D’altronde, pensa l’ex presidente di Interporto e Calcio Padova, Bitonci ha vinto le elezioni del 2014 promettendo il nuovo su vecchio e ha cominciato a perdere consenso proprio quando, di fronte alla netta contrarietà di Università e Regione, è stato costretto a ricollocare l’opera in un’area distante dal centro (San Lazzaro). Una promessa, quella del nuovo su vecchio, che Giordani ritiene sia stata decisiva anche alle amministrative di giugno scorso, stavolta in suo favore. E allora ecco perché più di qualcuno, malgrado le smentite, crede che l’indagine telefonica in atto sia stata commissionata proprio dal Comune con lo scopo di avvalorare la tesi che la maggior parte dei padovani desidera che il nuovo ospedale sia costruito nello stesso sito di quello attuale. In effetti, ascoltando le domande che vengono rivolte agli intervistati, il sospetto sorge spontaneo. Mentre il primo quesito è piuttosto generico («Come giudichi la medicina e la sanità padovana?»), il secondo entra nel vivo della questione: «Padova ha bisogno di un nuovo ospedale? Sì o no?». Poi il terzo affronta il nodo cruciale: «Preferisci il rifacimento dell’ospedale in via Giustiniani oppure la realizzazione di un nuovo ospedale in una zona periferica?». Un interrogativo, quest’ultimo, che (più o meno volutamente) sembra agitare lo spettro che l’ospedale possa essere allontanato dal centro città. La quarta domanda, anch’essa fondamentale, è invece questa: «Qualora il nuovo ospedale venga costruito in periferia, preferisci l’area di Padova Est, quella di Padova Ovest oppure quella di via dei Colli?». Il quinto quesito, infine, pare dar voce al timore più volte espresso da Giordani: «Hai paura che, qualora il nuovo ospedale sia realizzato da un’altra parte, la zona di via Giustiniani venga abbandonata e lasciata al degrado?». Ma il sondaggio, in realtà, non si conclude qui. Agli intervistati, infatti, vengono rivolte altre tre domande: «Per quale candidato sindaco hai votato alle elezioni di giugno?»; «Sei andato a votare il 22 ottobre al referendum consultivo per l’autonomia del Veneto?»; e «Come giudichi i primi quattro mesi di amministrazione Giordani?».
Il Corriere del Veneto – 2 novembre 2017