La legge di Bilancio 2018 è finalmente pronta per l’esame parlamentare che inizierà dalla Commissione Bilancio del Senato dove il testo arriverà questa mattina.
Per la sanità il pacchetto è molto ristretto rispetto a quanto ci eravamo abituati ormai da molti anni. Per il 2018 il governo ha limitato gli interventi (vedi articolo 41) alla regolazione definitiva della partita del payback farmaceutico con le aziende stabilendo le modalità per quello del 2016 e prevedendo la chiusura dei contenziosi dal 2013 al 2015 ancora pendenti al 31 dicembre 2017 con apposita determina dell’Aifa che sarà poi oggetto di un decreto Mef.
E’ poi previsto l’avvio del monitoraggio degli effetti dell’utilizzo dei farmaci innovativi e innovativi oncologici anche per verificare le modalità e la congruità di erogazione dei due fondi appositi.
Un’altra misura è quella che stabilisce che tutti i documenti relativi ad ordini e acquisti di beni e servizi sanitari dovranno essere in formato elettronico.
Per il rinnovo dei contratti 2016/2018 del personale della sanità arriva la conferma che non ci saranno fondi ad hoc: per i dipendenti del Ssn e per i medici convenzionati gli oneri saranno infatti a carico del Fsn e quindi delle Regioni.
Per gli statali conferma invece delle somme a carico dello Stato (art. 58) che mette sul piatto delle trattative con i sindacati 300 milioni per il 2016, 900 per il 2017 e 2,850 miliardi per il 2018.
Confermate anche le misure per incrementare la soglia reddituale di chi percepisce il bonus di 80 euro (art. 18) che rischiava di andare perso a causa degli incrementi contrattuali. Per farlo il Governo ha infatti previsto di alzare gli scaglioni di reddito di chi ha diritto a recepirlo portando la soglia di 24.000 a 24.600 e quella di 26.000 a 26.600.
Confermata anche la quota di contributo delle Regioni a statuto ordinario alla finanza pubblica che per il 2018 varrà 2,200 miliardi a carico dei bilanci regionali ai quali andranno aggiunti 94.10 miliardi derivanti dai fondi per l’edilizia sanitaria e altri 300 milioni la cui provenienza sarà oggetto di intesa Stato Regioni.
Tra le altre misure si segnalano poi gli interventi per il welfare di comunità (art. 26) per la povertà (art. 25) e per la famiglia (Art. 30).
30 ottobre 2017 – Quotidiano sanità