Il Nobel sfratta per un anno l’economia dal suo empireo di algoritmi e formule matematiche e la riporta con i piedi per terra, tra noi comuni mortali dove le scelte di portafoglio e di vita si fanno non solo con il pallottoliere ma pure con il cuore e l’istinto. Il premio della Banca nazionale svedese è stato assegnato per il 2017 a Richard Thaler dell’Università di Chicago per i suoi studi sull’economia comportamentale. Ovvero la scienza che studia come le bizze e le variabili della mente umana — dalla mancanza di autocontrollo alle preferenze sociali — influenzino le nostre decisioni, stravolgendo la razionalità ragionieristica predicata dai “guru” della pianificazione domestica.
Q UALCOSA di più che un esercizio accademico: le ricerche a cavallo tra neurologia, psicologia ed economia classica di Thaler hanno elaborato la teoria del “Nudge” – com’è intitolato il suo best- seller del 2007 – la “spinta gentile” per orientare i cittadini (e i consumatori, con ottica aziendale) a comportamenti predeterminati e – auspicabilmente – virtuosi. Sono “nudge” le drammatiche immagini stampate sui pacchetti di sigarette per scoraggiare il tabagismo, i buoni punti – spendibili nei negozi di quartiere – distribuiti in alcune aree di Londra per incentivare la raccolta differenziata (salita in effetti del 35%). È moral suasion figlia dell’economia comportamentale la decisione di molti governi di incentivare la donazione di organi rendendo obbligatoria una presa di posizione – per il sì o per il no – quando si prende o si rinnova una patente. Un dirigismo a fin di bene visto che la necessità di fare questa scelta, di solito procrastinata il più possibile, ha fatto decollare le adesioni al programma.
Le teorie di Thaler, non è un caso, hanno trovato voce ed eco in ambienti lontani mille miglia dalle aule universitarie: 51 nazioni hanno creato uffici statali ad hoc per trasferire dalla teoria alla pratica i teoremi del “nudging”. Il governo inglese ha lanciato nel 2010 il Behavioral Insights Team per capire come “promuovere” la virtù civica. Era un esperimento- scommessa, destinato alla chiusura in due anni se non avesse generato guadagni pari a dieci volte il suo costo (allora 500 mila sterline). Oggi è ancora in piedi, occupa cento scienziati e ha all’attivo diversi successi: il boom dei fondi per la previdenza complementare grazie al ribaltamento delle procedure di iscrizione, tutti vengono arruolati a meno che non si chiamino fuori; l’aumento del 35% delle coibentazioni dei tetti – con grande risparmio energetico – dopo la campagna che garantiva lo sgombero dei solai, una iattura per gli inquilini, a carico dei costruttori. La stessa Banca mondiale (come le Nazioni Unite) applica da tempo la tecnica della “spinta gentile” in diversi programmi: gli sprechi e la corruzione sanitaria in Nigeria sono crollati dopo che i medici più virtuosi e attenti alla registrazione delle spese sono stati premiati con attestati alla loro probità esposti negli ospedali.
I critici naturalmente non mancano. C’è chi accusa Thaler e il suo “paternalismo liberale” – come l’ha definito lui stesso – di essere un’arma di manipolazione di massa e di persuasione occulta per indirizzare i comportamenti e le scelte pubbliche. Il neo-Nobel – come risposta – firma tutta le dediche dei suoi libri con il motto “nudge for good”, ricordando che tocca a chi governa usare bene le armi a disposizione di chi declina nella quotidianità l’Abc dell’economia comportamentale.
Confini reali all’utilizzo pratico del pensiero thaleriano in effetti non esistono: Amsterdam ha migliorato (e di tanto) l’igiene nelle toilette pubbliche maschili stampando nella ceramica degli orinatoi una mosca nera. Che usata metodicamente come bersaglio dagli utenti ha ridotto dell’80% i danni collaterali. Bogotà ha tagliato incidenti e costi sanitari del traffico dipingendo sull’asfalto vivacissime strisce pedonali colorate che colpiscono (e rendono più prudenti) anche gli automobilisti più indisciplinati.
Molte città americane alle prese a inizio millennio con la piaga delle gravidanze precoci ripetute hanno offerto alle madri minorenni un dollaro per ogni giorno in cui non erano incinte, riducendo del 55% le maternità indesiderate. La Gran Bretagna, preoccupata per i 2,3 milioni di cicche di sigarette buttate ogni giorno per terra, ha ridotto lo tsunami ecologico incentivando il buon senso con i doppi cestini- quiz dove gettare il mozzicone per esprimere un’opinione («È più forte Cristiano Ronaldo o Leo Messi?», il più gettonato). L’economia comportamentale insomma fa parte della nostra quotidianità e ha sdoganato tra le variabili scientifiche e tra i sapientoni del Nobel anche l’imprevedibilità caratteriale e la follia umana. Valori che Thaler non ha smesso di applicare nemmeno ieri: «I 950 mila euro del Premio? Li spenderò nella maniera più irrazionale possibile!». Conoscendolo, non poteva essere altrimenti.
Repubblica – 10 ottobre 2017