Altro che sentiero stretto, come ripete il ministro dell’Economia Padoan. Lo stanziamento per i giovani nella manovra rischia di essere strettissimo. Appena 338 milioni per rilanciare le assunzioni stabili. Ma se le cose stanno davvero così, si abbassa il numero dei contratti agevolabili nel 2018. Non più i 300 mila ribaditi a più riprese dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Ma se va bene, tra 260 e 280 mila, a seconda delle ipotesi.
Anche per questo, per le risorse ridotte al lumicino, Palazzo Chigi pensa a un pacchetto occupazione più leggero del previsto. Tre anni di sconti permanenti, 50% in meno di contributi previdenziali, alle imprese che assumono a tempo indeterminato solo ragazze e ragazzi fino ai 29 anni. Tramonta dunque l’idea di includere gli under 32. E non tanto per le obiezioni europee, quanto per le nuove ristrettezze di cassa.
Con l’aggiunta però di una misura a sorpresa e per questo ancora in bilico: il taglio di un punto di cuneo fiscale per le nuove assunzioni stabili dal 2018 in poi, a prescindere dall’età. Taglio da operare sulla parte dei contributi pensionistici a carico del lavoratore – e non anche dell’impresa, ipotesi scartata – coperti però dalla fiscalità generale così da non intaccare gli assegni futuri. E visibili in busta paga. Il governo dunque punta non solo ad agevolare le assunzioni dei giovani, ma anche ad aumentare gli stipendi di tutti i neo assunti.
Come tutto questo sia realizzabile con appena 338 milioni, al momento non è chiarissimo. Eppure, a detta dei tecnici di Palazzo Chigi, l’impresa è fattibile. D’altro canto il primo anno di applicazione del pacchetto lavoro consente esborsi tutto sommato minimali. I nuovi contratti arrivano a scaglioni, si spalmano su tutti e dodici i mesi. L’impegno per le casse dello Stato cresce dopo. Nel 2019 servirebbe almeno un miliardo. E oltre due miliardi dal 2020 in poi.
Un punto in meno di cuneo fiscale non costa moltissimo. Considerando un milione e 200 mila nuovi potenziali contratti a tutele crescenti nel 2018 – come quelli registrati nel 2016 – la spesa non andrebbe oltre i 110 milioni, all’incirca 240 euro lordi all’anno per un lavoratore con stipendio medio. Questo significa – calcola la Uil, Servizio politiche economiche – un vantaggio in busta paga di 14 euro netti al mese. Con i 228 milioni residui si coprirebbe poi lo sgravio triennale al 50% per gli under 29. E a quel punto i contratti agevolabili scivolerebbero a 260 mila (280 mila solo usando tutti i 338 milioni).
Questo è il quadro, a meno che la dotazione per il pacchetto lavoro non cresca di qui alla data di presentazione della legge di Bilancio. Da un lato le richieste di Mdp, dall’altro il proposito mai sconfessato del governo Gentiloni di aiutare i giovani, inducono a pensare che si possa trovare qualche soldo extra. Non va poi dimenticato l’apporto dei fondi europei, cruciali per due programmi in vigore, sicuramente rinnovati nel 2018: Garanzia Giovani e bonus Sud. In entrambi i casi si tratta di sgravi contributivi alle imprese, in cambio di assunzioni stabili, del 100% per un anno.
L’idea del governo è di creare un ponte tra questi due pacchetti e il nuovo sgravio strutturale. Intanto verrebbe armonizzata l’età: tutti gli sconti applicabili per under 29 (quello Sud ad oggi è per under 24). E poi partirebbe la staffetta: 100% di sgravio il primo anno coperto dai fondi Ue (per un giovane Neet che non studia o lavora e per un giovane del Sud), 50% nel secondo e terzo anno, grazie alle casse dello Stato.
C’è poi l’apprendistato lungo. Il governo conferma l’intenzione di abbinare i 3 anni già oggi agevolati per questo tipo di contratto, sempre per under 29, ad altri 3 anni con i contributi dimezzati. Sei anni di convenienza per l’azienda, con risparmi del 26% nel primo triennio e dell’11% nel secondo: quasi 38 mila euro in tutto, calcola la Uil, per uno stipendio medio. E con la possibilità di spalmare lo sconto, grazie a una piccola modifica normativa, fino ai 35 anni di età del giovane assunto come apprendista a 29 anni, l’età limite. E poi stabilizzato.
Repubblica – 8 ottobre 2017