Per il presidente della Federazione veterinari e medici “possiamo permettere una sanità migliore, perché l’economia sta migliorando secondo le stesse stime del Governo, ma scegliamo di non averla mentre definiamo nuovi e più soddisfacenti Lea che però non troveranno finanziamento. Un corto circuito che mette in minoranza il Ministero della salute e le Regioni davanti alle aspettative dei cittadini”
“’Cristallizzare la spesa sanitaria mentre aumenta Pil’, come afferma il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin per spiegarci le previsioni della nota di aggiornamento al Def, significa semplicemente che il Ministro dell’economia definanzia la sanità pubblica. La spesa sanitaria, come indicato nella Nota che anticipa la legge di Bilancio, crescerà da 114 ai 118 miliardi, ma la sua percentuale sul PIL scende dal 6,7 al 6,4% nel 2019 e al 6,3% nel 2020. Quindi sotto la soglia di qualsiasi paese UE, oltre che sotto la soglia indicata dall’Oms come limite sotto il quale cala l’aspettativa di salute dei cittadini, come in molti in questi giorni ci ricordano”. Così il presidente della Federazione veterinari e medici, Aldo Grasselli, commenta la nota di aggiornamento del Def varata da Palazzo Chigi.
“Detto in sintesi: ci possiamo permettere una sanità migliore, perché l’economia sta migliorando secondo le stesse stime del Governo, ma scegliamo di non averla mentre definiamo nuovi e più soddisfacenti Lea che però non troveranno finanziamento. Un corto circuito che mette in minoranza il Ministero della salute e le Regioni davanti alle aspettative dei cittadini. Un ulteriore favore al mercato della sanità privata che offrirà risposte a una domanda di salute che il Ssn non potrà più garantire”, conclude Grasselli.
27 settembre 2017 (da Quotidiano sanità)