Quarto caso di West Nile Disease in poche settimane. Si tratta di tre polesani e un padovano. Dopo i primi due casi nel Polesine, nei giorni scorsi sono state altre due le persone contagiate dalla malattia. Si tratta di un 80enne di Solesino (Padova) finito in ospedale a Rovigo e di un polesano di 41 anni, già portatore di altre patologie. L’uomo comunque non è ricoverato perché ha avuto solo febbre e al momento nessun’altra manifestazione. Attualmente le sue condizioni sono migliorate e non presenta sintomi. L’Usl 5 di Rovigo comunica che «è previsto un intervento di disinfestazione di emergenza in aggiunta a quelli che i Comuni hanno già effettuato». Non essendoci alcuna cura per il West Nile Disease l’unica soluzione è quella di intervenire sterminando le zanzare. Il pensionato di Solesino lo scorso 28 agosto si era rivolto al pronto soccorso di Schiavonia (Padova) con 39 gradi di febbre. Portato al nosocomio di Monselice, ha trascorso tre giorni in ospedale. Dimesso, vi è rientrato la sera stessa per uno svenimento. Dopo che le condizioni di salute non miglioravano, i suoi familiari lo hanno accompagnato all’ospedale di Rovigo. Qui, tre giorni fa, gli è stato diagnosticato il virus del Nilo, complicato da una encefalite. L’anziano è tutt’ora in gravi condizioni. La West Nile è una malattia acuta virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette, soprattutto del genere Culex. Queste entrano in azione pungendo prevalentemente durante la notte e all’alba. Il virus ha come serbatoio alcuni tipi di uccelli come i passeri ed i corvi. La trasmissione non avviene per contatto diretto con una persona ammalata. (a.a.)
Il Corriere del Veneto – 15 settembre 2017