Rischia di trasformarsi in un braccio di ferro. Con ricadute anche sugli equilibri della maggioranza. Lo stop dell’aumento automatico dell’età pensionabile nel 2019 per effetto dell’adeguamento all’aspettativa di vita è considerato una priorità assoluta dai sindacati. Che ieri lo hanno ribadito con forza al Governo dal quale non sono arrivate aperture ma solo l’intenzione prima di pronunciarsi definitivamente di attendere i nuovi dati Istat sull’invecchiamento della popolazione. Una posizione già espressa nei mesi scorsi dal ministro Giuliano Poletti che ha però fatto capire che eventuali margini di trattativa esisterebbero solo per alcune tipologie di lavori, quelli più gravosi. «Il Governo ha ribadito l’importanza di questo tema, che può essere discusso solo quando l’Istat darà i termini della situazione», ha detto Poletti aggiungendo: «È in discussione al limite per specifiche categorie, come da protocollo».
Ma all’interno dello stesso partito di Poletti, il Pd, c’è chi spinge per congelare l’aumento automatico dell’età pensionabile. E i sindacati che da settimane sono all’attacco per ottenere lo stop ne sono consapevoli.«Vorremmo sottolineare un’ampia reticenza da parte del governo a dire che la questione dell’aspettativa di vita è all’ordine del giorno e su cui intervenire», ha affermato la leader della Cgil, Susanna Camusso. Che ha proseguito: «Noi abbiamo ribadito che è un punto di giudizio fondamentale». E tutti i tre i sindacati hanno sottolineato che «non può scattare da qui ad un mese un automatismo per l’iniquità del sistema e perché sarebbe impossibile spiegare a lavoratrici e lavoratori che da una parte si dice di pensare ai giovani e dall’altra si allunga l’età in cui si va in pensione». Ma il ministero dell’Economia ha già fatto capire di essere contrario a qualsiasi intervento, anche perché, dati della Ragioneria generale alla mano, metterebbe a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale nel medio periodo. Anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha messo in guardia dai pericoli collegati a un’operazione di questo tipo.
Ma i sindacati confidano nella sponda di almeno una parte del Pd. «Ho fiducia nel Parlamento, dove c’è una larga maggioranza a favore del congelamento della norma sull’aspettativa di vita», ha detto il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. Barbagallo ha incalzato anche il Governo sulla ricerca di intesa in tempi rapidi: «Entro la fine del mese di settembre e comunque prima della presentazione della legge di Bilancio bisogna arrivare a un risultato». A mostrarsi contrariato per la posizione del Governo sull’aumento dell’età pensionabile è stato Maurizio Petruccioli, segretario confederale della Cisl: «Bisogna sbloccare lo scorrimento in avanti dei requisiti pensionistici». Quanto all’irrobustimento delle pensioni dei giovani contributivi, Petruccioli ha parlato di «ipotesi positive ma ancora non sufficienti per tenere insieme il necessario ripristino delle condizioni di flessibilità con il tema dell’adeguatezza dei trattamenti pensionistici». I sindacati chiedono anche più risorse per il Rei, il reddito d’inclusione sul quale hanno comunque espresso un giudizio positivo.
M.Rog. – Il Sole 24 Ore – 31 agosto 2017