«Il versamento cardiaco si è riassorbito e i due pallini sono conficcati in due punti non vitali». E’ l’ultimo bollettino sulle condizioni di Mara, la cucciolotta di pastore di 15 mesi uscita dal rifugio per animali Città degli angeli, di Grignella, che qualcuno ha tentato di uccidere con una scarica di pallini da caccia. La cagnolina, recuperata da alcuni volontari, ora lotta per la vita in una clinica veterinaria e, nonostante la gravità delle ferite, ci sono speranze che se la possa cavare.
Mara era uscita da un buco nella recinzione del rifugio la mattina di venerdì, insieme ad un altro cane che era poi stato ritrovato sano e salvo ma per 36 ore di lei si erano perse le tracce. Un intervallo durante il quale Sonia Paccagnella, la donna che gestisce il rifugio, aveva lanciato ripetuti appelli per il suo ritrovamento. Che è avvenuto in condizioni drammatiche: la cagnolina era nascosta sotto una siepe, crivellata dai pallini di un fucile da caccia. La sua sorte sembrava segnata ma le ultime notizie danno qualche speranza. Se i pallini entrati nel cuore verranno, in qualche modo, inglobati nei tessuti, potrebbero restare inerti e non dare problemi. Ma Mara ha anche una zampa pesantemente ferita da altri pallini che verrà curata se il cuore reggerà. Intanto, sulla pagina facebook del rifugio e nella comunità locale, sale lo sdegno nei confronti dell’ignoto che ha sparato alla cagnolina. Le ecografie hanno dimostrato che si tratta di un colpo sparato a bruciapelo e, quindi, con una precisa cognizione di causa. Per quale motivo? «Siamo sbigottiti»dice la Paccagnella «Un comportamento da Far West. Stiamo impazzendo? L’episodio verrà denunciato alle autorità e preghiamo chi ha sentito o visto qualcosa di farsi vivo per risalire ai responsabili di questo gesto di estrema inciviltà».
La Nuova Venezia – 24 agosto 2017