Manca il tempo per approvarle enon c’è una maggioranza solida sui grandi temi che dividono il Paese
A Cura Di Carlo Bertini E Ugo Magri
La legislatura è agli sgoccioli. Nelle alte sfere della Repubblica si sta ragionando se calare il sipario il più presto possibile, subito dopo la manovra (come vorrebbe Matteo Renzi), oppure insistere fino all’ultimo giorno utile (è la preferenza del premier). Ben che vada, il Parlamento avrà una cinquantina di giorni effettivi se si considera che tornerà al lavoro il 12 settembre si fermerà di nuovo per le elezioni siciliane. Gran parte del poco tempo residuo sarà destinato all’unico vero adempimento obbligato: il varo della manovra finanziaria. È la sola legge con percentuali di approvazione molto elevate perché se non dovesse passare sarebbero guai con l’Europa e con i mercati. Tutte le altre riforme in bilico hanno “quote” parecchio più basse. Al netto della propaganda, non c’è personalità di rango dei partiti che neghi gli ostacoli. Pressoché insuperabili quelli sul testamento biologico, dove gli steccati culturali frenano le intese. Mentre a impedirle sul sistema elettorale sono calcoli di altra natura . Scontro assicurato sui vitalizi con scarse possibilità di successo. Qualcuna in più per il nodo intricato dello Ius soli dove nei Palazzi c’è chi ci punta. Poco, comunque, per rimpiangere questo Parlamento.
La Stampa – 23 agosto 2017