Progredire con la fusione tra le ex Usl 3 e 4 nella nuova Usl 7 Pedemontana. Ma al tempo stesso garantire e mantenere le eccellenze degli ospedali di Bassano e Santorso senza creare scompensi e differenze. Sono questi solo alcuni degli obiettivi di fronte ai quali la dirigenza dell’azienda sanitaria unica, nata dall’unione delle ex 3 e 4, si è trovata a dover operare. A confermarlo è il direttore generale Giorgio Roberti: «Il processo non è semplice, ma è fondamentale portarlo avanti; solo in questo modo riusciremo a dare sempre migliori servizi al cittadino».
I timori però di fronte alla fusione sono molti; c’è chi ad esempio teme una riduzione del personale che oggi conta all’incirca 4500 dipendenti tra i territori di Bassano, Santorso e Asiago. Sono paure fondate?
«No, e a dirlo sono i numeri; in questo 2017 il saldo complessivo del personale è cresciuto di 65 unità con una trentina di assunzioni tra i medici, venti nuovi infermieri e quindici operatori socio sanitari. Abbiamo dovuto far fronte a pensionamenti, cessazioni di attività e trasferimenti e dopo aver riportato in parità la situazione siamo riusciti ad incrementare il numero del personale con immediati benefici anche per i pazienti stessi».
Quali sono stati i reparti che siete andati a rafforzare maggiormente?
«Ci siamo concentrati sulle aree in cui c’era ovviamente maggiore necessità. A Bassano si sono rafforzate cardiologia, medicina interna, il reparto delle cure palliative e il pronto soccorso. Per quanto riguarda invece Santorso sono arrivati nuovi innesti in anestesia, chirurgia generale, pediatria e radiologia».
Dove, invece, faticate di più a colmare carenze di personale?
«Dal punto di vista numerico, anche nella nostra Usl registriamo difficoltà che caratterizzano anche la sanità nazionale. Nei settori dell’ortopedia, dell’ostetricia e dell’anestesia si fa più fatica ad individuare medici specialisti rispetto ad altri settori ma la ricerca non si ferma e anche su questo fronte ci stiamo attivando in maniera corposa».
Capitolo Asiago, ci sono novità?
«Asiago vive una situazione particolare, che migliorerà proprio grazie alla fusione delle Usl di Bassano e Santorso. Se prima gli scambi avvenivano solo con il Bassanese, ora anche Santorso entra a far parte di questa rete con collaborazioni reciproche. Non solo dalla pianura alla montagna, ma anche dall’Asiaghese al resto delle nostre strutture. L’equipe di ortopedia guidata ad Asiago dal professor Giovanni Costacurta, ad esempio, sarà a Bassano con due sedute in più a settimana rispetto al passato. E molte saranno le collaborazioni che porteranno medici e specialisti, dalla pianura fino ad Asiago».
Quali saranno i prossimi passi per rendere sempre più efficace la nuova Usl 7 Pedemontana?
«Stiamo lavorando per valorizzare il personale con attività di confronto e scambio interno, con la costituzione di gruppi di lavoro e la condivisione il più possibile capillare di esperienze e modelli di comunicazione. Stiamo inoltre formando professionalità ad hoc per guidare i dipendenti attraverso questo non facile processo di unione. Se si lavora in un clima sereno, tutto ne trae beneficio. Ed è quello che cerchiamo di non dimenticare mai».
Johnny Lazzarotto – Il Corriere del Veneto – 31 luglio 2017