ROMA. Sono sette le Regioni che hanno chiesto lo stato di emergenza per la siccità perdurante, altre tre si dicono pronte a farlo. Nel caso specifico, arsura per tutto il 2017, scarse piogge in estate, l’emergenza è per l’«eccezionale avversità atmosferica». Due terzi dei campi del Paese, d’altronde, sono con l’acqua razionata. Lo stato speciale lo ha chiesto tre volte nell’ultimo mese il Veneto, quindi il Friuli, la Sardegna, la Campania, la Basilicata, la Toscana. In Emilia Romagna la dichiarazione riguarda le province di Parma e Piacenza. La Regione Lazio lo ipotizza per Roma. La Coldiretti spinge per la richiesta di un vero e proprio stato di calamità. Gli agricoltori hanno illustrato la situazione sabato scorso: produzione a rischio per grano e mais in Lombardia, i vini del Nord-Est e del Piemonte, il basilico nel Ponente ligure, il latte nelle Marche e nell’Umbria (la produzione nazionale è crollata del 15 per cento). Le olive, ancora, in Puglia e in Calabria. Due miliardi di euro i danni fin qui accertati. È piovuto il 60 per cento in meno: ai primi sette mesi dell’anno, infatti, manca un mese preciso di pioggia. E la diminuzione dell’acqua negli invasi d’Italia è pari al volume del Lago di Como: 20 miliardi di metri cubi. Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture, nelle prossime settimane firmerà gli schemi di contratto per l’adeguamento di 101 dighe, 79 al Sud: sono 294 milioni di euro. Il progetto mira a recuperare 1,3 miliardi di metri cubi d’acqua che oggi non possono essere trattenuti.
A Roma potrebbe scattare il razionamento idrico, anche se il governatore Zingaretti sta facendo di tutto per evitarlo. Misure per limitare il consumo sono previste in dodici comuni del Bresciano. Rubinetti chiusi di notte nella Sabina romana, in Campania (Quarto e Pozzuoli). Parma e Piacenza sono razionate da tempo. Come denuncia Angelo Bonelli, Verdi: in Italia ogni giorno c’è una dispersione d’acqua di 9 miliardi di litri lungo i 474 mila chilometri che partono dagli acquedotti. A Frosinone non arriva nelle case il 75,4 per cento dell’acqua presente in diga.
E il Centro-Sud intanto continua a bruciare. È stato domato dopo 30 ore l’incendio della Riserva naturale dello Zingaro, Trapanese. Brucia l’Amiata, nel Grossetano. A Montalto di Castro fermati quattro giovani incendiari provenienti da Roma. Nel Messinese arrestato un ventottenne. La quarta ondata di caldo intenso si placa per una settimana. Oggi piogge al Nord e da domani, le previsioni sono però discordanti, anche a Roma. Temperature in calo, ma la quinta ondata è attesa già da lunedì 31.
Repubblica – 24 luglio 2017