In Francia, il tribunale di Douai ha condannato a tre anni di prigione, di cui due senza sconti di pena, a 50 mila euro di ammenda e all’interdizione perpetua ad operare nel settore della carne bovina, l’ex-direttore di un’azienda, produttrice di hamburger confezionati. Nel giugno del 2011 provocarono il ricovero di 18 persone, di cui 17 bambini, colpiti da infezione provocata dal batterio dell’E. coli, con conseguenze anche gravi. Un bambino che oggi ha otto anni è rimasto invalido all’80%, dopo che l’infezione ha raggiunto il cervello. I risarcimenti per le vittime dell’infezione provocata dagli hamburger contaminati dal batterio E. coli saranno quantificati successivamente.
La carne era stata acquistata presso una nota catena di supermercatil, che in seguito cessarono di rifornirsi dall’azienda. La compagnia, con 140 dipendenti, fu poi messa in liquidazione. L’ex-direttore è stato riconosciuto colpevole di lesioni involontarie conseguenti a una deliberata violazione di un requisito di sicurezza. All’epoca dei fatti, l’azienda era il terzo produttore francese di carne trita surgelata. L’associazione dei consumatori Que Choisir, che si è costituita parte civile, ha ottenuto un risarcimento spese di 3 mila euro.
Il Fatto alimentare – 10 luglio 2017