Caso Pfas: il Governo dichiari lo «stato di emergenza» dell’area oggetto della contaminazione, chiuda l’azienda che viene definita, dalle istituzioni regionali, come la principale responsabile dell’inquinamento, la Miteni spa di Trissino, Vicenza, e vieti su tutto il territorio nazionale la produzione di sostanze perfluoro-alchiliche. Questo è il contenuto di una risoluzione presentata in questi giorni all’approvazione delle commissioni parlamentari che si occupano di Ambiente, territorio, lavori pubblici ed affari sociali da dodici parlamentari del Movimento cinque stelle. Primo firmatario del documento è il deputato mantovano Alberto Zolezzi, che già si era occupato della questione-Pfas in quanto membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle Ecomafie, ma fra i sostenitori della risoluzione contro l’inquinamento ci sono anche i veronesi Francesca Businarolo e Mattia Fantinati e la padovana Silvia Benedetti. Dopo aver ripercorso la vicenda dell’inquinamento da Pfas, che interessa l’area posta a cavallo fra le provincie di Verona, Vicenza e Padova e che comprende tredici Comuni del Basso veronese, il documento arriva a proporre che le commissioni parlamentari impegnino l’esecutivo nazionale ad attuare misure decisamente forti. Oltre a mettere in atto le iniziative già citate, infatti, il Governo, secondo i promotori dell’iniziativa, dovrebbe monitorare accuratamente il rispetto dei limiti per quanto riguarda le fabbriche che usano i Pfas, rivalersi sull’azienda Miteni e gli eventuali altri responsabili della contaminazione, applicando il principio del «chi inquina paga», e far si che i dipendenti della fabbrica Miteni trovino un altro lavoro e siano oggetto di sorveglianza sanitaria. Oltre a tutto questo, le richieste dei dodici deputati del gruppo promotore riguardano anche l’approvvigionamento con acqua sicura degli acquedotti, l’abbassamento dei limiti per quanto riguarda la presenza delle sostanze perfluoro-alchiliche nell’acqua potabile, l’adozione di misure volte alla diffusione di prodotti con marchio «Pfas free» e l’avvio di monitoraggi in tutte le regioni in cui possano esserci inquinamenti analoghi a quello che è stato scoperto in Veneto.
L’Arena – 5 luglio 2017