Un’anziana è ricoverata in fin di vita per un caso di encefalopatia spongiforme, causata dalla variante della sindrome di Creutzfeldt-Jakob, malattia dello stesso ceppo del tristemente noto morbo della mucca pazza. Bocche cucite a tal riguardo in azienda sanitaria, dove assicurano che solo l’esame autoptico potrà chiarire la natura della malattia, ovvero se si tratta della variante umana o di quella bovina. La donna è già stata sottoposta a un particolare esame del liquido spinale, messo a punto da un team di ricercatori dell’Università di Verona, il cui referto non lascia dubbi: il test è risultato positivo confermando il sospetto clinico di malattia di Creutzfeldt-Jakob. Resta da chiarire, dunque, se si tratta alla forma sporadica o bovina e per i sanitari solo l’autopsia dopo il decesso potrà stabilirlo.
La paziente è una donna padovana di 75 anni, che circa un mese fa è stata ricoverata per dei gravi problemi motori e cognitivi all’ospedale Sant’Antonio. La situazione si è velocemente aggravata, tanto che i parenti dell’anziana hanno deciso di trasferirla a Verona, dove la squadra di scienziati sta studiando la malattia mettendo a punto nuovi mezzi diagnostici che consentono di verificare la presenza del morbo anche prima della morte del paziente. Di solito, infatti, la conferma dell’encefalopatia spongiforme, avviene attraverso lo studio del cervello dopo la morte del malato.
Proprio nella città scaligera i medici hanno comunicato la notizia del contagio ai familiari della donna, che poi è stata trasportata nuovamente a Padova e ricoverata in azienda sanitaria.
Circa un mese fa l’anziana, che è sempre stata una persona molto attiva, ha iniziato ad accusare sintomi incomprensibili, dalla perdita della memoria ad alcuni deficit motori. È stato l’inizio dell’odissea dei familiari tra medici e ospedali per cercare di capire cosa stesse succedendo. A seguito dei sospetti dei medici padovani, la 75enne è stata trasferita a Verona dov’è avvenuta la svolta: l’esame del liquor ha dato esito positivo al prione, ovvero la proteina “impazzita” che da origine al morbo di Creutzfeldt-Jacob. Si tratta di una malattia rarissima, che colpisce meno di due persone su un milione, sia nella forma sporadica, cioè una patologia neurodegenerativa di cui non si conoscono le cause, che nella variante “mucca pazza”. La malattia conduce a morte certa: il cervello viene lesionato in ogni sua parte fino a provocare il decesso del paziente, i cui organi smettono via via di funzionare, a prescindere dal fatto che il malato sia stato attaccato dalla forma “sporadica” o “bovina”, che sono perfettamente sovrapponibili in quanto a sintomi.
Un caso sospetto a Padova si era avuto nel giugno del 2012, ma di recente si è avuta notizia di altri decessi in tutta Italia. L’ultimo in linea temporale si è avuto a Roma in febbraio dove un ingegnere 62enne è morto al Policlinico di Tor Vergata.
Tratto dal Gazzettino – 27 giugno 2017