Dallo scorso primo maggio anche in Svizzera gli insetti sono considerati una derrata alimentare, ma gli esperti mettono in guardia: le persone che soffrono di allergie alimentari dovrebbero consultare un medico prima di gustare larve e grilli vari. Il loro nomi, al pari della loro presenza nei nostri piatti, sono esotici: Tenebrio molitor, Acheta domesticus e Locusta migratoria. Non sono nient’altro che larve della farina, grilli domestici e locuste. Prelibatezze in molte parti del mondo che ora sono in vendita in molti supermercati svizzeri.
Larve e grilli, almeno in Svizzera, venivano usati come cibo per serpenti e uccelli. La Locusta vive in Asia ed è stata avvistata anche in Ticino, e fino a oggi era apprezzata come pasto solo da rettili e anfibi. Parte della tradizione culinarie di molti paesi esotici entro breve potrebbero diventarlo (interi o macinati) pure in Svizzera a patto – scrive il Centro allergie svizzera aha! – che ne sia dimostrata la sicurezza alimentare. L’Ordinanza sui nuovi tipi di derrate alimentari prevede che questi insetti debbono provenire da un allevamento autorizzato, essere sottoposti per un periodo adeguato a congelamento e a un trattamento termico che garantisca l’uccisione di germi vegetativi. Oltre a ciò dovrebbero essere messe in evidenza anche i rischi per gli allergici.
«È possibile che le persone allergiche ai molluschi e ai crostacei reagiscano anche agli insetti», spiega Karin Stalder, esperta del Centro allergie Svizzera. La ragione risiede nelle proteine ‘imparentate’, che possono scatenare reazioni ‘crociate’. «Tropomiosina e altre proteine presenti nei crostacei, come i gamberetti, sono state individuate anche nelle larve della farina», afferma invece la dottoressa Barbara Ballmer-Weber, allergologa e primario presso l’Ospedale cantonale di Lucerna.
Negli Stati Uniti, per esempio, sono già stati riscontrati singoli casi di eventi allergici dovuti alle larve della farina. Nel dubbio, quindi, almeno gli allergici dovrebbero astenersi dalla tentazione di gustare insetti. Gli altri possono favorire.
laregione.ch – 26 giugno 2017