«La mia posizione definitiva sul nuovo ospedale di Padova è quella che sta scritta negli atti ufficiali della Regione. Nello specifico, nella delibera di giunta che abbiamo approvato a dicembre scorso. Il nuovo ospedale si farà a Padova Est. E sono d’accordissimo con il rettore dell’Università Rosario Rizzuto, che peraltro ha già ratificato l’accordo di programma in senato accademico, quando dice che chi ritarda la costruzione dell’opera danneggia la salute dei padovani».
Il governatore Luca Zaia, arrivato ieri mattina nelle Piazze per sostenere la ricandidatura a sindaco del suo collega di partito Massimo Bitonci, è tornato a mettere un punto fermo sul futuro polo medico sanitario della città. E nel farlo, con a fianco alcuni assessori e consiglieri regionali del Carroccio (Roberto Marcato, Giuseppe Pan, Fabrizio Boron e Luciano Sandonà), ha lanciato più di qualche stoccata nei confronti dei due portabandiera del centrosinistra. Ovvero Sergio Giordani (a capo di un’eterogenea alleanza che guarda anche al centro e a destra) e Arturo Lorenzoni, alfiere di Coalizione Civica, entrambi schierati per il cosiddetto nuovo su vecchio: «Mi pare che quelli del Pd soffrano di un certo sdoppiamento della personalità – ha sottolineato Zaia – . Se non altro perché quando al governo di Padova c’erano loro, hanno prodotto atti su atti sul fatto che la città avesse bisogno di un nuovo ospedale. Mentre adesso, dopo che con Massimo (Bitonci) e il rettore Rizzuto abbiamo lavorato di comune accordo per trovare una soluzione che andasse bene a tutti, si dicono per il nuovo su vecchio». Fino al 2014 infatti il centrosinistra ha sostenuto (contrariamente a Bitonci che inizialmente puntava alla ristrutturazione dell’attuale ospedale) la necessità di realizzare una nuova struttura (a Padova Ovest) e l’impossibilità di fare «nuovo su vecchio». Ma non solo. La proposta di fare il nuovo ospedale dove sorge quello attuale era stata ampiamente approfondita sia dai tecnici del Comune che da quelli della Regione. «Sento gente che chiacchiera per niente senza nemmeno aver letto le carte. La soluzione del nuovo su vecchio è stata analizzata – ha sottolineato Zaia – e non è percorribile. Chi insiste su questa soluzione manca di rispetto ai tecnici regionali e si pone contro le richieste dell’Università. Io e Massimo possiamo pure essere ritenuti due politicanti, ma credo che la parola del rettore Rizzuto, che ha condiviso con noi il percorso che ci ha portato a Padova Est, meriti di essere ascoltata».
Poi, prima di raccogliere i sorrisi e gli applausi dei bottegai del Sotto Salone e degli ambulanti di piazza delle Erbe e piazza dei Frutti, il presidente della Regione è tornato indietro di quasi sette mesi, cioè all’11 novembre scorso, quando Bitonci è stato sfiduciato da 17 consiglieri comunali, 12 d’opposizione e 5 di maggioranza: «Quanto successo è davvero incredibile. E chi ha fatto questo dovrebbe vergognarsi. D’altronde – ha osservato Zaia – mi sembra che ora stiano tutti con il candidato del Pd. Complimenti per la loro coerenza». Domattina intanto, per lanciare lo sprint di Bitonci, sarà in città il segretario federale della Lega Matteo Salvini. L’appuntamento è per le 11 di fronte all’ex caserma Romagnoli di via Chiesanuova. Alle 20 invece, sempre domani, sarà nuovamente la volta di Zaia, che prenderà parte a una grigliata a Mortise, davanti all’ex sala slot di via Lanari.Nel mentre Bitonci è ottimista: «Pancia a terra per altri quattro giorni. E poi, domenica sera, vedremo i risultati».
Davide D’Attino – Il Corriere del Veneto – 7 giugno 2017