dal Fatto alimentare, di Dario Dongo. L’origine delle carni usate come ingredienti in ristoranti, trattorie, fast-food e pubblici esercizi in generale rimane un grande enigma. Gli Stati generali della filiera zootecnica del bovino da carne hanno proposto un decreto-legge in cui si chiede la trasparenza sui menu. Il punto di partenza è il primato italiano – senza eguali nel mondo – nella gestione di archivi digitali che raccolgono e permettono di consultare in tempo reale l’anagrafe zootecnica (1). Nella banca dati ci sono sei milioni di bovini registrati con dati su nascita e allevamento, salute e benessere, trattamenti immunizzanti e farmacologici, trasferimenti e sicurezza alimentare.
Il 26 maggio 2017 il Consorzio Italia Zootecnica (2) ha organizzato a Padova un convegno con la partecipazione di Luigi Ruocco che, sotto la direzione generale di Silvio Borrello, coordina lo sviluppo degli archivi informatici veterinari al Ministero della salute. Ed è proprio a margine dell’evento che i rappresentanti di zootecnia e servizi pubblici veterinari veneti – nelle figure di Giuliano Marchesin e Fabrizio De Stefani (3) – hanno presentato la rivoluzionaria ‘Carta di Padova’.
Una proposta all’Europa, anzitutto, quella di considerare il sistema italiano di raccolta e gestione dei dati dell’anagrafe zootecnica come modello da adottare nel Mercato unico. Affinché il ‘bovino nato in Europa’ sia uniformemente tracciato, garantito e così anche valorizzato, per prevenire e ostacolare le frodi, che è ben più arduo realizzare quando ogni operazione viene tracciata in un sistema coordinato dai servizi pubblici veterinari. Si darebbe così concreta attuazione ai principi contenuti nella cosiddetta Animal Health Law (4). Garantire cioè salute e benessere animale mediante sorveglianza e farmacovigilanza (5).
Il documento propone anche di adottare nel nostro paese l’origine delle carni sui menu dei ristoranti e pubblici esercizi. Il provvedimento potrebbe ristabilire la fiducia dei consumatori verso la filiera di produzione delle carni, che in Italia sta vivendo un periodo di crisi a causa di scandali generati altrove, dallo Horsegate a Carne Fraca.
Il Consorzio Italia Zootecnica ha proposto un decreto-legge che si fonda sui regolamenti europei in tema di rintracciabilità dell’origine delle carni (6). Poche ma semplici regole:
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6 giugno 2017