Cinquemila pensionamenti in meno nel 2016, rispetto all’anno precedente, non son bastati a frenare l’irresistibile ascesa delle prestazioni previdenziali assicurate dall’Inps agli ex dipendenti pubblici. Stando ai numeri diffusi ieri dall’Istituto, il 1° gennaio scorso le pensioni in pagamento della Gestione dipendenti pubblici erano 2.843.256 (+0,8%) per un importo complessivo annuo di 67,5 miliardi (+1,9%) e un importo medio mensile pari a 1.828,27 euro. La maggioranza degli assegni in questione (59,2%; 1.682.284) è pagato dalla Cassa statali (CTPS), seguita dalla Cassa Enti locali (CPDEL) con il 37,6% (1.070.414), mentre le altre casse si dividono il rimanente 3,2% del totale.
Vale ricordare che queste gestioni ex Inpdap vantano il poco incoraggiante record dello squilibrio tra entrate contributive e prestazioni vigenti. Uno sbilancio che Inps ha incorporato nel suo bilancio dopo la fusione con il vecchio istituto previdenziale e che è determinato dal continuo calo del personale pubblico attivo. Gli ultimi dati Aran utili risalgono a fine 2015: per un confronto, in quell’anno i dipendenti pubblici stabili erano 3.054.697, mentre considerando un totale più ampio e comprensivo dei contratti a termine e dei cosiddetti “lavori socialmente utili” si arrivava a 3.362.971. È facile immaginare cosa accadrà tra una decina d’anni se non s’invertisse il trend: un sorpasso dei pensionati su dipendenti pubblici, con tutte le conseguenze del caso sulla struttura di questa componente della spesa previdenziale.
Nel corso del 2016 sono state liquidate complessivamente 114.833 pensioni, con calo del 4,1% sul 2015 (119.778), per un importo complessivo di 3 miliardi circa e importi medi mensili pari a 2.018,33 euro (in aumento dell’1,1% rispetto al 2015, quando l’importo medio mensile era pari a 1.997,45 euro).
Ieri Inps ha diffuso anche i dati delle pensioni a carico dell’ex Enpals (spettacolo e sport). Quelle in pagamento il 1° gennaio erano 57.008, di cui 54.750 (il 96% del totale) a carico della gestione dei lavoratori dello spettacolo e 2.258 (il 4%) a carico del fondo degli sportivi professionisti, per un importo complessivo annuo pari a 924 milioni.
Rispetto all’anno precedente c’è stato un calo del numero delle pensioni e degli importi annui in pagamento, con una netta differenza per gestione. Infatti, mentre per i lavoratori dello spettacolo il numero delle prestazioni e l’importo complessivo annuo sono diminuiti rispettivamente dell’1,3% e dello 0,9%, per gli sportivi professionisti l’andamento è stato opposto, con un incremento del 5,4% del numero di pensioni e del 7,2% dell’importo complessivo annuo in pagamento.
Davide Colombo – Il Sole 24 Ore – 31 maggio 2017