Vuole reintrodurre i voucher per famiglie e piccole imprese con un emendamento alla manovra, il Partito democratico. Ma i bersaniani di Mdp si mettono contro, e accusano: «È una cosa che non potremmo mai votare. Renzi sta cercando l’incidente, vuole solo andare al voto». Nel merito, la battaglia si consuma su un testo che l’esecutivo ha rinunciato a presentare. «Il governo non presenterà nessun emendamento. Sul tema sta lavorando il Parlamento», ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. A cercare un’intesa sui nuovi voucher è però il capogruppo pd alla Camera Ettore Rosato, che ha provato a ottenere l’appoggio di Maurizio Lupi , di Ap. «Chi non vuole questo intervento preferisce il lavoro nero», accusa Rosato. E ai bersaniani ribatte sferzante: «Decidano cosa fare. Per ora sembra che si siano orientati a votare sempre fuori dalla maggioranza ». Il che potrebbe anche non preoccupare i dem alla Camera, ma sarebbe allarmante al Senato, dove senza i 16 senatori Mdp, i numeri non ci sono.
Il capogruppo Mdp Francesco Laforgia ha prima annunciato: «La misura è colma, siamo fuori dalla maggioranza». Per ridimensionare poco dopo: «Se ci sarà la fiducia, non la voteremo». Ma non sono solo i fuoriusciti, a essere contrari. Cesare Damiano, pd, presidente della commissione Lavoro, parla di una decisione sbagliata, soprattutto dopo aver abrogato i voucher per decreto spazzando via il suo tentativo di mediazione. «Sono favorevole a una reintroduzione per famiglie e no profit, non per le imprese». E invece, nel testo tecnico cui aveva lavorato il governo – probabile base dell’emendamento che verrà, a opera del relatore Mauro Guerra che farà una sintesi di quelli depositati – le imprese ci sono. «Sia chiaro che questi non sono i voucher – spiega accorato Rosato – è un nuovo contratto di lavoro». Si tratterebbe del contratto “Presto” per le imprese e del “Libretto famiglia”, entrambi destinati al lavoro “meramente occasionale”. La bozza prevede la dematerializzazione dei voucher, che non saranno più venduti nei tabaccai e non avranno il vecchio formato cartaceo. Le imprese potranno iscriversi a una nuova e tracciabile piattaforma informatica presso l’Inps, aprire un conto e stipulare un contratto nominativo con il dipendente occasionale. Le altre garanzie sono l’introduzione di un tetto di 5.000 euro per le prestazioni utilizzate dalle imprese (in passato compravano voucher senza limiti). E un compenso orario minimo di 9 euro. Saranno garantiti, a carico dell’impresa, i versamenti alla gestione separata Inps e l’assicurazione Inail. Le aziende coinvolte dovrebbero essere quelle con non più di 5 dipendenti, anche se c’è chi preme, anche nel Pd, perché si arrivi a 15. Dovrebbrero restare fuori l’edilizia e i settori rischiosi. Per i lavori domestici (giardinaggio, pulizia e manutenzione, lezioni private, assistenza domiciliare a bambini, anziani e disabili) il testo tecnico prevede la nascita di un “Libretto famiglia”, prefinanziato, acquisibile attraverso la piattaforma Inps, che agirà sulla base di “titoli di pagamento” in valore nominale fisso di 10 euro.
Repubblica – 26 maggio 2017