“Non abbiamo bisogno di un altro carrozzone ministeriale governato da Roma”. Lo afferma l’assessore al territorio e ai parchi della Regione del Veneto, commentando la posizione assunta da alcune associazioni ambientaliste che considerano negativamente l’ipotesi di istituzione di un parco interregionale nel Delta del Po.
“Noi, invece, siamo fermamente contrari al parco nazionale – precisa l’assessore – e puntiamo a costruire forti sinergie con la parte emiliana al fine di garantire una più efficiente gestione dell’area e la promozione e valorizzazione del Delta in ambito nazionale e internazionale”.
“Continueremo lungo il percorso che ci siamo dati – prosegue l’assessore – e che contempla il varo di una nuova legge quadro sulle aree protette della Regione del Veneto. Si tratta, lo ribadisco, di un testo unico dei parchi veneti che, dopo essere stato licenziato dalla Seconda Commissione, sarà discusso in Consiglio regionale. Si tratta di un importante riordino normativo con il quale vogliamo concretizzare quelle opportunità di sviluppo e promozione dei territori interessati, in un’ottica di tutela ma anche di valorizzazione delle attività produttive, lavorative e tradizionali, come l’agricoltura e la pesca, coinvolgendo pienamente le popolazioni residenti”.
“Tra i principi della legge quadro – sottolinea l’assessore – c’è quello di dotare i parchi di governance snelle ed efficaci, capaci di salvaguardare l’ambiente, ma anche le comunità che in quei territori risiedono, nella convinzione che le aree protette debbano essere vissute non come un peso e un vincolo, ma come una risorsa”.
L’assessore ricorda che la Regione del Veneto ha già ufficializzato il suo no all’istituzione di un parco nazionale del Delta del Po: “Lo ha fatto la maggioranza del Consiglio regionale – precisa –, trovando un accordo sul testo della mozione che impegna il governo nazionale a rispettare la natura regionale del Parco per rispettare il potere decisionale delle comunità locali. Sono proprio queste ultime, infatti, che finora hanno saputo garantire quel delicato equilibrio tra la condivisa esigenza di salvaguardia dell’ambiente e la necessità di tutelare e regolamentare le attività storicamente esercitate dalle popolazioni residenti nell’area interessata. Il territorio esprime la volontà che le attività esercitate in queste aree debbano essere disciplinate dalle Regioni d’intesa con le comunità locali. E noi questa volontà intendiamo rispettarla”.
Regione Veneto – 17 maggio 2017