Suona un nuovo campanello d’allarme per la carne rossa. Secondo uno studio statunitense pubblicato sul «British Medical Journal» , consumi eccessivi risulterebbero collegati a un tasso di mortalità complessivamente più elevato, le cui cause andrebbero ricercate innanzitutto in nove condizioni: tumori, malattie cardiache e respiratorie, ictus, diabete, infezioni, demenza di Alzheimer, patologie renali ed epatiche croniche. Ma vista l’ampia ricaduta sui consumatori, è lecito attendersi un fuoco di fila di repliche: con nutrizionisti e produttori pronti a prendere le difese delle carni italiane. Vai all’articolo della Stampa Carne rossa, altra stroncatura dal “British Medical Journal”
Il punti di vista – Carni rosse e luoghi comuni.
Umberto Cornelli*. Il problema delle carni rosse e delle carni processate (bistecche, salami, hamburger, prosciutti) è molto dibattuto tanto che tutte le Agenzie Mondiali deputate alla salute pubblica da tempo sottolineano il tema del rischio di tumori e di malattie varie in seguito all’uso (eccessivo) di tali alimenti. L’articolo comparso su «British Medical Journal» sottolinea di nuovo questo aspetto e suggerisce di alimentarsi con le cosiddette carni bianche «più salutari». L’articolo tuttavia riporta dati degli Usa, solidi in quanto relativi a più di mezzo milione di casi sulla base di un questionario basato su 124 ceppi alimentari. Si tratta esclusivamente di alimentazione negli Stati Uniti, lontana anni luce dal modo italico di alimentarci.
Noi italiani ci alimentiamo in modo complessivamente diverso dal resto del mondo, il vero problema non sono la pasta, le carni, gli insaccati, il formaggi, i vegetali, la frutta, i legumi ma le loro quantità. In sintesi, mangiamo molto più del necessario, questo è il vero tema. Inoltre, vorrei fare due esempi in relazione ai nitriti e ai nitrati contenuti nelle carni insaccate, ritenuti concause importanti di tutti i malanni elencati, dal cancro al diabete. La rucola è in assoluto l’alimento a maggior contenuto di nitrati: la mangiamo? Certamente, ma nessuno la mette sotto accusa. Il prosciutto crudo di Parma contiene nitrati? No, ma nessuno lo dice. Allora, c’è carne e carne.
Pertanto non facciamoci massacrare da chi, alla fine, mangia male. Se il longevo sardo o abruzzese si mettesse a mangiare come il longevo mongolo, praticamente morirebbe di infarto in breve tempo; tutto questo per dire che cosa? Ogni dieta sviluppa i geni e l’epigenetica di chi se la mangia, con il fine provvidenziale di farlo sopravvivere il più a lungo possibile, purché non si esageri con le quantità.
*Professore Loyola University School of Medicine-Chicago – Titolare corso di Tossicologia degli Alimenti Fondazione Biotecnologie Bergamo-Italia
La Stampa- 14 maggio 2017