I decreti attuativi dell’Ape sociale e sul pensionamento anticipato con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci saranno inviati “prevedibilmente” domani al vaglio della Corte dei Conti per la registrazione. Ad assicurare che il percorso sull’attuazione delle novità contenute nella legge di bilancio per il 2017 è in via di conclusione è il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso di question time alla Camera dei Deputati in risposta ad un quesito della Lega Nord che chiedeva conto dei ritardi accumulati. Una partenza rallentata, originariamente prevista il 1° maggio, dovuta alla complessità delle procedure legate all’Ape social ma che non si ripercuoterà sui futuri pensionati perché il governo, anche su indicazione del Consiglio di Stato, ha assicurato come l’erogazione del beneficio sarà retrodatato al 1 maggio a prescindere dalla data delle domande presentate.
“L’allungamento dei tempi si giustifica dalla complessità delle procedure. Sullo schema attuativo dell’ape social infatti sono pervenute numerose osservazioni da parte del Consiglio di Stato e sulla loro base sono state apportate le modifiche necessarie prima dell’invio del testo, che avverrà prevedibilmente domani, alla Corte dei Conti ai fini della registrazione”, ha spiegato il ministro. E a garanzia dei pensionandi nello schema di decreto è stato previsto, aggiunge Poletti, “che a prescindere dalla data di presentazione della domanda per l’ape social, l’erogazione della prestazione sia retrodatata al 1 maggio, sempre che il soggetto in questione abbia i requisiti necessari”. In sostanza il lavoratore non perderà i ratei pensionistici maturati tra la data di riconoscimento del beneficio (sia dell’indennità APe sociale che della pensione anticipata con il requisito contributivo ridotto a 41 anni per i cd. lavoratori precoci) che sarà comunicata in via definitiva dall’Inps nel mese di Ottobre e quella in cui ha maturato i requisiti per l’accesso ai predetti strumenti. Una garanzia che il ritardo nell’attuazione delle misure non venga posto a carico dei pensionandi.
Pronto anche il DPCM sull’anticipo volontario
E’ in dirittura di arrivo, ha indicato Poletti, anche il Dpcm sull’ape volontaria che sarà trasmesso nei prossimi giorni al Consiglio di Stato per l’acquisizione del relativo parere. L’APE di mercato ha detto Poletti sarà un progetto sperimentale, che durerà due anni sino al 31 dicembre 2018 e che coinvolgerà i lavoratori che hanno 63 anni unitamente ad almeno 20 anni di contributi. In pratica, chi è distante meno di tre anni e sette mesi dall’accesso alla pensione potrà chiedere all’Inps di certificare il requisito e accedere allo strumento tramite un finanziamento a garanzia pensionistica tramite il settore bancario ed assicurativo. Anche per questo provvedimento, comunque, il governo cercherà di contingentare i tempi di attuazione: “il relativo schema di decreto è stato già predisposto e sarà presentato a breve al Consiglio di Stato per il parere”. I tempi di attivazione, successivi alla pubblicazione dei tre Dpcm saranno comunque “contenuti al minimo” da una serie di atti già predisposti dal governo ha detto Poletti per evitare ulteriori ritardi.
Rizzetto, Lega Nord: Rischi dalla mancata certificazione del diritto a pensione
Preoccupazione ha espresso l’Onorevole Walter Rizzetto (Ln) circa la mancata certificazione del diritto alla pensione al momento delle sottoscrizione dell’APE. Qualora i requisiti per il pensionamento, durante la percezione dell’anticipo pensionistico volontario, dovessero essere ulteriormente innalzati per effetto di nuovo intervento legislativo in materia, ha detto Rizzetto, si produrre nuovamente il fenomeno degli esodati con migliaia di lavoratori sprovvisti di reddito e di pensione.
11 maggio 2017