Infezioni come la febbre bottonosa del Mediterraneo sono passate dalle 1200 l’anno del periodo ’92/’98 alle 10.069 l’anno del 2010. A denunciarlo è l’Associazione nazionale medici veterinari italiani nel corso del simposio ‘Prevenzione a 360°’, organizzato da Msd Animal Health a Milano.
“Negli ultimi trent’anni, i cani e i gatti di famiglia hanno fatto un salto di habitat: dal giardino, al divano al letto. Con la separazione degli spazi che è venuta meno, la prossimità fisica ci impone di alzare l’asticella della prevenzione e del controllo sanitario. Per questo è importante coltivare una responsabilità di tipo collettivo, affinché i parassiti dei nostri animali siano tenuti sotto controllo”. Così Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani, nel suo intervento al simposio ‘Prevenzione a 360°’, evento organizzato da Msd Animal Health, sugli aspetti più problematici delle malattie trasmesse all’uomo dagli animali, svoltosi questa mattina a Milano al Meliá Hotel.
Il convegno, trasmesso in diretta in 11 location sul territorio nazionale (Roma, Torino, Genova, Bologna, Firenze, San Benedetto del Tronto, Ostuni, Catania Desenzano del Garda, Mogliano), ha visto l’alternarsi al tavolo di importanti relatori e ricercatori internazionali, come la direttrice del Centro di referenza nazionale per la ricerca scientifica sulle malattie dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie, Gioia Capelli.
“Ormai – spiega Capelli – appare evidente l’esigenza di un approccio multidisciplinare, che comprenda figure veterinarie, mediche e epidemiologiche. Ovvero il concetto di ‘One Health-una sola medicina’ che si è consolidato dopo l’acquisizione della consapevolezza che la maggior parte delle malattie dell’ultimo secolo, come ad esempio l’Hiv e la Sars, sono trasmesse all’uomo da animali”.
Infezioni come la febbre bottonosa del Mediterraneo, in Italia “sono passate dalle 1200 l’anno del periodo ’92/’98 alle 10.069 l’anno del 2010 – dice Antonio Cascio, medico e direttore Uoc Malattie Infettive del policlinico di Palermo -. Specialmente nell’anziano, la malattia si manifesta con un quadro clinico di seria compromissione con profonda astenia, intensa cefalea, febbre elevata, artromialgie importanti e non rare complicanze a carico di tutti gli organi. E’ letale nel 3% dei casi”.
Per quel che riguarda i proprietari di animali, il sentiero da seguire resta sempre quello della prevenzione: “Lo sviluppo di nuove molecole – ha evidenziato Kurt Pfister presidente dell’European veterinary parasitology college – ha favorito l’immissione in commercio di prodotti dotati di un elevato profilo di sicurezza. Studi di laboratorio, ad esempio, hanno dimostrato che l’attività acaricida del principio attivo chiamato comunemente fluralaner è risultata del 89,6% dopo 4 ore, 97,9% dopo 8 ore e 100% dopo 12/24 ore”.
Quotidiano sanità – 7 maggio 2017