«È sbagliato e profondamente ingiusto usare i soldi del fondo trapianti per assumere un ruolo amministrativo, il coordinatore, che a Vicenza esiste già. Per di più con un bando in cui è previsto basti il diploma: chiediamo a Luca Zaia di farlo ritirare». Vanno all’attacco gli infermieri di Vicenza del Nursind. Il segretario nazionale Andrea Bottega scrive una lettera al governatore Zaia sul bando indetto dall’Usl 8 Berica nei giorni scorsi per un coordinatore unico della senologia dell’azienda sanitaria. Il sindacato chiede che il concorso venga annullato.
L’azienda sanitaria di Vicenza e Arzignano prima della fine di marzo ha pubblicato un avviso per la selezione. Si cerca una figura unica di coordinamento per l’unità operativa complessa di Breast unit (senologia) – Centro donna, prevista come unica fra le due ex Usl 5 e 6 secondo le schede operative regionali. Il nuovo coordinatore che verrà scelto, come riporta l’avviso del concorso, avrà un ruolo di raccordo fra l’area trapianti dell’azienda sanitaria vicentina e il Sistema regionale trapianti veneto. Inoltre si occuperà di attività promozionali per cercare «finanziamenti specifici da parte di terzi». L’incarico durerà cinque anni e sarà retribuito il primo anno con 25mila euro (7mila grazie a un sostegno bancario, il resto con denaro proveniente dal fondo trapianti).
Ma gli infermieri protestano, sostenendo che quello che verrà creato è sostanzialmente un «doppione» di un ruolo già coperto: «Il coordinatore c’è già, è un medico della Rianimazione – osserva Bottega – inoltre, il fondo per il finanziamento serve a sostenere l’attività clinica di effettuazione dei trapianti. Con questo finanziamento si riduce ulteriormente il budget per i trapianti distogliendo risorse dal servizio ai cittadini verso un’attività amministrativa di dubbio valore». Per il segretario del Nursind questo impiego dei fondi è uno «schiaffo» agli infermieri dell’Usl che lavorano nell’area trapianti dando gratuitamente la disponibilità alla reperibilità, cioè la possibilità di essere chiamati anche fuori dall’orario di lavoro per eseguire trapianti di organi che si sono resi disponibili. «Si consideri la profonda discrepanza tra le remunerazioni di chi materialmente esegue i trapianti d’organo e chi effettua una funzione amministrativa (senza competenze cliniche) di coordinamento», aggiunge Bottega. Il sindacalista degli infermieri, che ha spedito la lettera oltre che a Zaia anche all’assessore alla Sanità Luca Coletto e a tutto il consiglio regionale veneto, nella missiva critica le modalità in cui verrà individuato il vincitore del concorso. «Si sottolinea che per tale incarico amministrativo è previsto come titolo minimo di accesso il diploma di scuola media superiore – riporta la lettera – e i titoli (di carriera, accademici e di pubblicazioni) possono valere massimo 6 punti su 20 mentre il colloquio può arrivare fino a 14 punti su 20». In conclusione, gli infermieri chiedono alla giunta regionale un intervento diretto, perché si faccia marcia indietro: «Si verifichi la reale necessità di una tale figura» concludono dal sindacato autonomo.
Andrea Alba – IL Corriere del Veneto – 27 aprile 2017