Questo ha permesso di abbattere il numero dei casi registrati nel 2016 (12) a meno della metà di quelli del 2015 (25). L’appello dei medici: “Vaccinatevi e vaccinate i vostri figli”
Lunedì 24 si celebra la Giornata mondiale per la prevenzione contro la meningite, che cade in una fase storica in cui la malattia non cessa di far parlare di sè. Al centro di tutto lo sforzo di sensibilizzazione sta l’appello alla vaccinazione. E su questo fronte specifico del vaccino contro la meningite, importante è stato lo sforzo dell’Azienda Sanitaria di Venezia: «tra gennaio e marzo di quest’anno – sottolinea il direttore generale Giuseppe Dal Ben – abbiamo messo in campo una task force dedicata al contrasto di questa patologia: il nostro Servizio Vaccinale ha organizzato 32 sedute straordinarie 15 delle quali svoltesi di sabato, e a ciascuna di queste sedute hanno aderito mediamente 70 utenti: l’iniziativa ci ha permesso di vaccinare quasi 2300 utenti in più rispetto al normale servizio».
Guardia alta, quindi, ed anche per questo i dati veneziani sono buoni: «nel corso del 2016 nell’Ulss Veneziana – spiega il dott. Vittorio Selle, responsabile del Servizio Vaccinale – i casi di malattia batterico invasiva (sepsi o meningite) sono stati 5, e sono stati 7 i casi di meningo-encefalite virale durante: 12 quindi i casi complessivi, a fronte dei 25 casi registrati nel 2015».
L’Ulss 3 Serenissima invita ad effettuare le vaccinazioni ai bambini fin dai primi mesi di età e fino all’età adolescenziale secondo il calendario vaccinale di ogni bambino. La vaccinazione in età pediatrica è gratuita, e nel’Azienda sanitaria veneziana raggiunge un livello di copertura elevato: a fronte di una media regionale dell’85,7%, nel Veneziano la copertura sale al 92,3% (dato 2016): quella veneziana quindi la seconda tra le Aziende sanitarie del Veneto per copertura vaccinale, prima tra le Ulss dei capoluoghi di Provincia.
«Invitiamo alla vaccinazione contro il pneumococco – spiega il dott. Marco Flora, del Servizio Vaccinale – anche le persone al di sopra dei 65 anni e tutti coloro che sono affetti da patologie a rischio, quali asplenia anatomica o funzionale, cardiopatie croniche, malattie polmonari croniche, epatopatie croniche, diabete mellito ed altre».
La Nuova Venezia – 23 aprile 2017