Intervenire sul costo del farmaco Soliphen, è questa la richiesta di 12 senatori del M5S che hanno inviato un’interrogazione a prima firma della senatrice Vilma Moronese al Ministero della Salute. La normativa italiana, prevede che dove non esistano medicinali veterinari autorizzati per curare una determinata affezione di specie animale, in via eccezionale, sotto la sua diretta responsabilità il veterinario può trattare l’animale interessato con un medicinale autorizzato per l’uso umano. Nei casi di epilessia, gli animali venivano comunemente curati, fino a poco tempo fa, con il Fenobarbital, un barbiturico dal nome commerciale Gardenale e Luminale. Il costo di questo farmaco per uso umano, ma utilizzato anche per gli animali, è di circa 1,50€. Dal 31 Marzo 2017, è entrato in commercio il Soliphen al prezzo inizialmente di 16 euro, poi portato pochi giorni dopo a 13,40 euro.
Il Ministero della Salute con una sua nota del 29 Marzo scorso, risponde alle numerose sollecitazioni pervenutegli, e informando dell’entrata in commercio del Soliphen, dichiara che “non essendo disponibili in commercio medicinali veterinari specifici per animali di peso inferiore ai 6 Kg, rimane lecito avvalersi, per la loro terapia, dell’uso in deroga previsto dal citato articolo 10″. La situazione ha creato diversi malumori, anche tra gli operatori del settore, ed è stata lanciata anche una petizione on line su Change.org . “Il MoVimento 5 Stelle chiede un intervento del Ministro, perché adesso chi ha la sfortuna di avere il proprio animale affetto da epilessia, si vede aumentate le spese del farmaco per la sua cura di circa 10 volte. Una cura che diviene un lusso”, dichiara la senatrice Vilma Moronese, che ha portato la questione all’attenzione del parlamento e del Governo che poi aggiunge: “A seguito della nota del Ministero che fa distinzione tra animali di peso differente, si è creato anche un discrimine, chi ha animali di piccola taglia continuerà a pagare 1,50 euro per le cure, mentre gli altri saranno costretti a subire il salasso, e se domani la stessa azienda metterà sul mercato anche la formulazione per i cani con peso inferiore ai 6 kg? Chiediamo che sia rivista la norma, e che i veterinari siano messi in condizione a parità di efficacia terapeutica, di poter prescrivere per le cure dell’animale il farmaco più idoneo, anche se destinato ad uso umano”.
Qui è disponibile il testo dell’interrogazione
(PPN) 7 apr 2017