Un maxi scandalo quello della “carne fraca” (ovvero debole) che ha coinvolto il Brasile e ora sta allarmando il resto del mondo dove il prodotto adulterato finito sotto inchiesta veniva importato, Europa compresa. Oggi la Commissione europea ha fatto sapere attraverso il portavoce Enrico Brivio che tutte le imprese implicate nella vicenda (senza comunicare i nomi) hanno subito un embargo temporaneo. Così hanno fatto anche la Cina e la Corea del Sud chiudendo le frontiere alle 21 aziende indagate oltre Oceano per un grosso traffico di tangenti date ai politici brasiliani perché permettessero la vendita di carne avariata, in molti casi proprio marcita, di bovino e di pollo.
Arrivava sul mercato e sulle tavole dei consumatori grazie ai certificati sanitari irregolari, trattata con sostanze chimiche per nascondere il pessimo stato di conservazione e gonfiata con acqua e anche con carta nel caso del pollame. L’operazione che ha portato all’arresto di decine di funzionari del ministero dell’Agricoltura sudamericano, ha visto impegnati oltre mille agenti della Polizia federale del Paese. Colpite grossi gruppi alimentari multinazionali, fra i più grandi produttori mondiali di carne.
Alcuni carichi sarebbero stati esportati dal Brasile verso l’Europa e come riportato dai media locali, tra cui ‘Folha de S.Paulo’, quattro container appartenenti a una delle aziende coinvolte sarebbero stati bloccati tempo fa in un non meglio precisato “porto italiano” perché al loro interno sono stati trovati “indizi di salmonella”.
Ieri il presidente del Brasile Michel Temer aveva incontrato gli ambasciatori dei paesi importatori per rassicurarli sulle misure di controllo che verranno adottate a garanzia di tutti i consumatori. E per tranquillizzare sulla qualità della carne locale ha cenato con loro in una “churrascaria” di Brasilia postando la foto su Twitter.
IL Messaggero – 21 marzo 2017